Anche le Associazioni di Categoria denunciano lo stato di grave crisi in cui versa il sistema sanitario nella Marsica

Marsica – Le Associazioni di Categoria, Confcommercio (Presidente Giuliano Montaldi), Confesercenti (Presidente Filiberto Figliolini), Cna (Presidente Francesco D’Amore), Confartigianato (Presidente Lorenzo Angelone), Confindustria (Presidente Marco Fracassi) e Confagricoltura (Presidente Fabrizio Lobene), sono intervenuti con un comunicato stampa sull’attuale situazione sanitaria marsicana.

“Anche le Associazioni di Categoria denunciano lo stato di grave crisi in cui versa il sistema sanitario nella Marsica. Dalla lettura dei vari articoli riportati dalla stampa locale, dalle stesse dichiarazioni dei rappresentanti delle Istituzioni Regionali, dal Presidente Marsilio al Direttore Generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, ma soprattutto dai casi di disservizi gravi accertati e documentati nelle ultime ore, si evince una fotografia chiara della grave crisi in cui versa il sistema sanitario pubblico della Marsica.
Un quadro drammatico che, ci preoccupa come cittadini e come imprenditori. La carenza di personale, evidenziatasi anche prima dell’emergenza sanitaria, la mancata esecuzione dei tamponi, non solo ai comuni cittadini che, in presenza di un sistema del tracciamento dei contatti ormai fuori controllo, sono costretti ad interminabili attese oppure a rivolgersi a strutture private per verificare la propria situazione ma anche a tutto il personale della ASL, in particolare a quegli operatori più esposti al contagio. Ma anche la carenza di posti letto, con il pronto soccorso, affollato di pazienti in attesa di trovare un posto letto per il ricovero e con le gravi conseguenze verificatesi proprio nell’Ospedale di Avezzano, che hanno portato addirittura a dei casi di decesso in macchina o in ambulanza. Senza considerare che tutta questa situazione ha riverberi negativi sull’assistenza ordinaria e quotidiana da assicurare ai cittadini, con ritardi nella cura di patologie importanti, nella diagnostica e nella prevenzione. Oggi assistiamo inermi ad un aumento esponenziale dei contagi nel nostro territorio marsicano, il più colpito della Provincia dell’Aquila. Vediamo incapacità nell’operare scelte coraggiose e tempestive per arginare la curva pandemica.
Alla mancata programmazione di questi ultimi mesi si aggiungono, in questi giorni, scelte timide che non lasciano intravedere una soluzione seria per la tenuta dell’intero Sistema Sanitario. Tutto ciò mette in seria difficoltà i 143mila utenti della marsica che in un momento così delicato attendono risposte e soluzioni idonee ma anche l’intero sistema produttivo, già provato da effetti diretti ed indiretti del lockdown della scorsa primavera e dalle restrizioni delle ultime settimane. Il momento è sicuramente complicato, la crisi economica mette a rischio la sopravvivenza di moltissime imprese, dal nostro punto di vista, riteniamo che occorre un cambio di marcia, servono subito fatti concreti.

Ovviamente non sta a noi indicare le soluzioni, chi ha in capo la responsabilità delle scelte è chiamato ad agire con rapidità. Condividiamo le iniziative messe in campo dal Sindaco di Avezzano, nella ricerca di soluzioni utili ad affrontare l’emergenza. L’azione del Sindaco Di Pangrazio, della sua squadra, il raccordo con i Comuni della Marsica, i suggerimenti proposti per snellire la burocrazia, per istituire appositi centri dove fare i tamponi ed altri dove ricoverare positivi con sintomi non gravi, per processare più velocemente i tamponi, per un miglior utilizzo dei presidi di Pescina e Tagliacozzo, i provvedimenti che nelle ultime ore la Direzione della ASL sembra voler attuare, auspichiamo possano essere decisivi per far fronte all’emergenza coronavirus.
Non c’è più tempo da perdere, a chiederlo sono i cittadini e le imprese del territorio. Gli imprenditori sono pronti a fare la loro parte, nonostante le restrizione e la gravità della situazione lo stanno già facendo, altrettanto vogliamo che venga fatto da chi è chiamato a decidere, per tutelare la salute e quindi anche l’economia delle nostre comunità, prima di finire tutti sopraffatti dalle paure”.

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