L’Aquila- “La scelta del Presidente della Regione che, con ordinanza n.102 del 16 novembre 2020, ha istituito la zona rossa nella nostra provincia, applicando per la scuola quanto già previsto dal DPCM del 3 novembre, ossia mantenere la didattica in presenza per scuola dell’Infanzia, scuola Primaria e prima classe della Scuola Secondaria di primo grado, ci spinge ad intervenire a tutela della salute e della sicurezza psicofisica del personale scolastico, che, anche a causa di un sistema di tracciamento poco efficace, ha la percezione di non essere tutelato sufficientemente, come a noi rappresentato da segnalazioni individuali e in situazioni assembleari” dichiarano in una nota stampa Miriam Anna Del Biondo Segretaria Generale FLC CGIL AQ e Francesco Marrelli Segretario Generale CGIL AQ.
“Con la presente, chiediamo dunque:
- che sia effettuato uno screening diffuso a tutto il personale della scuola, anche attivando le capacità e le disponibilità dei laboratori universitari interni al nosocomio cittadino, più volte dichiarate dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila;
- che vi sia una periodicità nel tamponamento del personale e della scolaresca per tutto il perdurare dell’emergenza;
- che il personale di Scuola dell’Infanzia, al momento più esposto al contagio, abbia in dotazione dispositivi di protezione individuali di maggior efficacia, come mascherine FFP2 e camici monouso;
- che si chiariscano definitivamente le competenze del Servizio di Prevenzione della ASL o dei medici di famiglia nell’accertamento della condizione che comporta una diversa tipologia di assenza del personale;
- che siano diffusi i dati effettivi relativi al contagio del personale e della scolaresca;
- che i Dirigenti Scolastici, in carenza di organico sufficiente, predispongano, sentito il Collegio Docenti ed il Consiglio di Istituto, una diversa organizzazione oraria nella Scuola dell’Infanzia al fine di avere personale docente in numero tale da poter dividere le sezioni e permettere un adeguato distanziamento”.
“E’ con enorme rammarico che, a distanza di due mesi dalla riapertura dell’anno scolastico, ci troviamo a chiedere quanto sarebbe stato dovuto al mondo della scuola sin da settembre, al fine di evitare gli effetti della seconda ondata di contagi da corona virus, ampiamente previsti e, ormai, fuori da ogni controllo. Restiamo in attesa di riscontro immediato o ci vedremo costretti alla proclamazione dello Stato di Agitazione”