Scoperta la 26esima specie di pipistrello alle porte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: si tratta del Vespertilio di Capaccini

Pescasseroli – Gli animali non formano lobby, non credono ai complotti e non hanno pregiudizi. È uesto il motivo per il quale già quando, ormai tanti anni fa, gli scettici sul cambiamento climatico erano molti, la fauna reagiva al clima in cambiamento in modo chiaro, cambiando la distribuzione, la dimensione corporea, alterando le migrazioni, l’epoca dei parti e della deposizione delle uova, e così via.

Una delle principali reazioni è proprio il cambiamento di distribuzione: certe specie, che non tollerano le temperature più alte, lasciano le latitudini o le quote basse, divenute, per loro, insopportabilmente calde, e si spostano più in alto o a nord lasciando le aree ormai inospitali. Oppure, conquistano nuove aree senza lasciare le precedenti se sono particolarmente tolleranti alle nuove condizioni climatiche.

Questo succede anche ai pipistrelli, e una ricerca in corso al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, condotta dal Prof. Danilo Russo e dal dott. Luca Cistrone, si sta occupando proprio di questo problema. Un’anteprima è la scoperta della ventiseiesima specie di pipistrello alle porte del territorio del PNALM, lungo il Fiume Sangro: si tratta del Vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii) una specie rara e in forte rarefazione in tutto il Mediterraneo. La specie, che caccia insetti a pelo d’acqua e talora anche pesciolini affioranti, è legata ai climi più caldi, per cui scoprirla a oltre 850 metri di quota ha sorpreso i ricercatori.

Considerando la forte mobilità della specie, gli scienziati si dicono fiduciosi che il Vespertilio sia già presente anche sul territorio protetto, per quanto, per ora, con piccoli numeri. La specie si aggiunge a un’altra scoperta recente sul territorio del PNALM, quella della nottola comune (Nyctalus noctula), annunciata pochi giorni fa.

Si tratta di una notizia entusiasmante, perché l’espansione di una specie fortemente minacciata non può che far piacere, ma anche uno spunto di riflessione, poiché ancora una volta gli animali raccontano che il cambiamento climatico è una realtà che non possiamo ignorare.

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