Nuova battaglia nella “guerra Santa Croce”. Oggi gli operai tornano davanti ai cancelli

Prevista una manifestazione durante il sopralluogo della Regione alle pedane sequestrate. L'azienda diffida l'Ente ad entrare. Anche il Comune ha detto la sua

Canistro. Rischia di scoppiare oggi, una nuova battaglia nella “guerra Santa Croce”.

È stato deciso per oggi, dalla dirigente del settore idrico della Regione Abruzzo, Iris Flacco, un sopralluogo per visionare i bancali d’acqua sequestrati dalla stessa Regione, a novembre dello scorso anno.

Quando l’imprenditore Camillo Colella, all’epoca nominato dalla Regione come custode del sequestro, ha dichiarato la sua indisponibilità a presiedere oggi al sopralluogo, l’Ente si è rifiutato di posticipare la data. Sembrerebbe che la motivazione sia legata al fatto che Colella non abbia dimostrato “l’oggettività” del suo impedimento.

A questo punto, non si capisce bene a che titolo, nella “querelle” si è inserito il Comune di Canistro che ha voluto dire la sua, dichiarando il sopralluogo indispensabile e quindi non rimandabile.

 

La lettera non è piaciuta all’imprenditore molisano e nemmeno al rappresentante legale Nicolino Montanaro, che di tutta risposta ha inviato alla Regione una diffida in cui si legge chiaramente che non autorizza in nessuno modo l’ingresso nello stabilimento, previsto per oggi.

Dai documenti, pubblicati in esclusiva da Terremarsicane si evince chiaramente che la Santa Croce non ha accettato di buon grado nemmeno l’intromissione nel carteggio tra l’azienda e la Regione, del Comune di Canistro, “Ente assolutamente estraneo al procedimento amministrativo sanzionatorio”.

Come finirà questa nuova battaglia si vedrà oggi. Chi, ancora una volta, si ritrova in mezzo all’ennesima diatriba, sono gli ex operai. Oggi saranno di nuovo davanti ai cancelli per una manifestazione in cui esporranno degli striscioni di protesta. Se ne prevedono una cinquantina. Gli ex lavoratori ancora aspettano il pagamento di trattamenti previdenziali arretrati e dimostreranno ancora una volta per richiedere all’azienda quello che spetta loro.

Alle forze dell’ordine rimane l’arduo compito di presidiare il campo di battaglia.

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