Avezzano. Molta emozione e partecipazione alla quarta edizione del “Premio Majorana” dedicato al giovane Niki Aprile Gatti.
Alla cerimonia, Anna Amanzi, preside dell’istituto, l’assessore alla Cultura del Comune di Avezzano, Fabrizio Amatilli, la professoressa Maria Concetta Cerasani e tanti ragazzi e amici di Niki.
Il progetto vincitore è stato “Meteo Majorana” realizzato dal professore Giandomenico Petrolini e da quattro studenti: Giammarco Di Sciullo, Lorenzo Lustri, Giovanni Serafini, Giuseppe Valeri.
Il progetto consiste, nell’installazione, taratura e messa a punto di una stazione meteo professionale e collabora con enti nazionali e internazionali. La stazione è stata registrata presso la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) U.S.A. ed in collaborazione con il CETEMPS il centro di eccellenza per la meteorologia del Dipartimento di Fisica dell’Università degli studi dell’Aquila.
Il progetto ha quindi portato l’Istituto Ettore Majorana alla ribalta nazionale e internazionale.
La cerimonia è stata ricca di emozioni nel ricordo di Niki (ex studente dell’Iis e scomparso prematuramente nel 2008 per cause ancora da accertare). Toccanti le parole della dottoressa Amanzi che ha ricordato Niki come un ragazzo limpido, sorridente e sereno ed ha esortato i ragazzi presenti “ad avere fiducia nelle istituzioni ma anche a lottare perché la verità venga a galla e i responsabili paghino”.
Ornella Gemini, la mamma di Niki, ha detto: “Ogni ingiustizia verso ognuno di noi è un’ingiustizia per tutti. Ecco perché la battaglia che conduco affinché la verità venga riconosciuta e i responsabili individuati, non deve essere la mia battaglia ma la battaglia di tutti”.
Ed ancora: “Niki nei suoi anni ha seminato tanto, oggi raccogliamo il suo amore attraverso l’Associazione, attraverso i racconti di chi lo ha conosciuto, e se la verità è incisa in ogni cellula dei suoi affetti, chi non ha avuto modo di conoscerlo, ha il diritto di pretenderla da questo Stato che avrebbe dovuto proteggerlo ma che invece ha girato la testa senza voltarsi mai”.