Avezzano. “Il flop di presenze registrato dal comizio del sindaco Di Pangrazio in Piazza Risorgimento è la rappresentazione plastica dello scollamento tra l’amministrazione uscente ed i cittadini di Avezzano. Un sindaco amato dalla gente perché ha fatto bene, avrebbe registrato ben altre presenze e ben altro consenso. Ed invece Di Pangrazio riesce a portare in piazza poche centinaia di persone, nonostante i pennivendoli amici che favoleggiano di migliaia di presenze”. a dichiararlo, tramite una nota diffusa alla stampa, è Vittorio Di Genova, in lista con De Angelis.
Di Pangrazio ha dilapidato senza speranza il patrimonio di fiducia che i cittadini gli avevano affidato con la vittoria del 2012. Si era presentato come il “tecnico prestato alla politica”, l’uomo che prometteva di distruggere le lobbies, il manager pubblico che promise idee nuove, facce nuove, aria nuova. Di Pangrazio seppe apparire con uno stile nuovo e questo stile fu per la gente sufficiente garanzia per portarlo alla vittoria. Ma appena occupato il Comune, il sindaco rivelò la sua vera natura amministrativa di stile familiare occupando tutte le sue risorse a sostegno del fratello Peppe alle elezioni regionali. Per fare ciò il sindaco ha stipulato accordi ed accordicchi che, di compromesso in compromesso, hanno del tutto vanificato le sue promesse innovative e portato alla emarginazione della città dai circuiti che contano (ricordo solo l’esclusione di Avezzano dagli Aiuti di Stato, un gravissimo vulnus per la Marsica). Il sistema creato dai Di Pangrazio ha avuto effetti importanti: al Cam poco è cambiato, all’Aciam nulla è cambiato e lo stesso dicasi negli appalti dei servizi pubblici, mentre la spesa già improduttiva del Comune è cresciuta oltre ogni misura, costringendo il sindaco ad aumentare vertiginosamente le tasse locali.
Questo abbiamo visto ieri al comizio, l’immagine sgradevole di una politica aggressiva ed autoreferenziale, vuota di contenuti, volta alla difesa di interessi particolari. In cinque anni Di Pangrazio ha “cambiato” quattordici assessori riesumando esponenti dell’opposizione che ora sono in maggioranza e spedendo invece in opposizione persone che lo avevano eletto sindaco. Un cinismo politico mai visto, un caos totale, un trasformismo sistemico, fatto apposta per far finta di cambiare tutto per non cambiare in realtà nulla.
Al comizio ieri abbiamo visto un politico ormai al capolinea, un sindaco che ha perso ogni sintonia con la realtà. Il sindaco sa perfettamente che questa volta non ce la farà, e per cercare di recuperare, prova disperatamente a dire cose sempre più forti ed incredibili che restano solo parole.
Quel Di Pangrazio che aveva illuso la città nel 2012 non c’è più, è evaporato da solo tra le sue mille promesse non realizzate. Lui lo sa, e la città non partecipando al comizio gli ha già data una chiara risposta. La notte dell’11 giugno è vicina.