Celano. Era stato fermato dai carabinieri mentre era insieme alla sua compagna, subito dopo che era stato filmato dalle telecamere di videosorveglianza di una centrale termo elettrica, sulla strada provinciale 19.
I militari lo avevano denunciato e sempre grazie alle riprese delle stesse telecamere di videosorveglianza avevano visto che la stessa cosa l’avevano fatta la sera precedente.
Due furti di rame, nella stessa centrale, a distanza di pochi ore. Per questo i militari dell’Arma, ad aprile, avevano chiesto una misura cautelare nei confronti di Luigi Antidormi, 35enne di Celano e della sua compagna, Roberta Felli, 39enne di Torano, nel Reatino.
Dopo due mesi la misura cautelare, richiesta dal pm Guido Cocco, è arrivata, a firma del gip Maria Proia. Per Antidormi, che continua ad essere sottoposto alla sorveglianza speciale con il solo obbligo di non allontanarsi da Celano (a luglio al tribunale della sorveglianza speciale di L’Aquila ci sarà l’udienza in cui si deciderà eventuali altre prescrizioni, così come richiesto dalle forze dell’ordine), sono stati predisposti gli arresti domiciliari, per Felli, l’obbligo di firma.
Intanto il pm Cocco ha anche presentato un ricorso al tribunale del Riesame, contro la decisione del gip Francesca Proietti, di rimettere in libertà Antidormi dopo che era stato arrestato per aver violato l’obbligo di dimora a Celano. Antidormi era stato fermato a Magliano e si era giustificato davanti al gip dicendo che si era sentito male il padre della compagna e la stava accompagnando a Torano.
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