Celano, Santilli: “E’ ora di dire basta agli aumenti ingiustificati dei pedaggi autostradali”

Celano. “E’ ora di dire basta agli aumenti ingiustificati dei pedaggi autostradali. Siamo passati dal panettone natalizio al “ghiacciolo” estivo, entrambi salati per i malcapitati automobilisti abruzzesi. Sono migliaia, infatti, quelli che quotidianamente e per i motivi più svariati, percorrono la ormai ben nota, per i continui rincari, Strada dei Parchi (autostrade A24 e A25)”. Queste le parole del Sindaco di Celano, Settimio Santilli, per quanto riguarda il nuovo aumento dei pedaggi dell’autostrada.

“Detta così”, continua Santilli, “potrebbe sembrare una semplice boutade. Al contrario è un problema che sta diventando sempre più “costoso” e pesante per le tasche degli automobilisti e che a mio modo di vedere merita senz’altro qualche riflessione appropriata. Tra il serioso ed il faceto ho parlato di panettone, riservato come strenna di Natale-Capodanno agli automobilisti, perché proprio in quei giorni è andato in onda l’ennesimo aumento del famigerato pedaggio autostradale.

Ma non contenti di ciò i titolari della Strada dei Parchi hanno pensato bene di regalare anche il dessert e di apportare un ulteriore corposo ritocco alle tariffe. Cito ad esempio: per percorrere l’autostrada da Celano a Roma in una settimana si è passati da 11 euro e 30 centesimi a 11 euro e 70 centesimi. Con questa escalation si arriverà a breve, ad avere costi di pedaggio addirittura maggiori a quello dei costi del carburante. Come mai? Quale spiegazione è stata fornita dalla Strada dei Parchi? Quale dalla Regione? Tutti si assiste impotenti all’aumento vertiginoso dei pedaggi?

Mettendo per un attimo da parte le calcolatrici, in primo luogo mi preme sottolineare la tempistica adottata per ritoccare nuovamente verso l’alto le tariffe. Non riesco ad immaginare quale guru del marketing può avere avuto, in questo caso, la poco brillante idea di aumentare i pedaggi in concomitanza dei periodi (festivi invernali e di vacanza estiva) di maggior flusso veicolare verso la nostra regione. Ma non è sorto un piccolo sospetto che così facendo forse si penalizza pesantemente un settore, quello turistico, montano e balneare, che proprio in questi due periodi dell’anno vive in Abruzzo le stagioni migliori e la fase di maggiore espansione in termini di affluenza e di presenze di visitatori e di turisti? Non avendo spiegazioni certe in merito può sorgere il dubbio che questi aumenti possano servire a finanziare la ristrutturazione dei ponti e dei cavalcavia, sullo stato dei quali sono sorte forti polemiche e preoccupazioni legittime negli ultimi tempi.

E’ solo un pensiero, che se fosse reale, sarebbe l’ennesima conferma della poca attenzione riservata alla popolazione abruzzese che oltre al danno, aumento dei pedaggi, deve subire anche la beffa. Con pedaggi costosi, a carico soprattutto degli automobilisti, non si invoglia certo il turista a scegliere l’Abruzzo come meta delle vacanze. Anzi, la nostra bella regione rischia un isolamento ed un passo del gambero ancora più marcati. Maggiormente penalizzata sarebbe, a mio avviso, la fascia montana che ha come punto di riferimento la Marsica interna.

L’aumento dei costi di trasporto si riversa poi, sull’aumento dei costi alla produzione e vendita che vanno a ricadere, per forza di cose, sempre sui consumatori. Abbiamo, inoltre, un trasporto su rotaia che utilizza una linea ferroviaria fatiscente e vetusta, dove fatti salvi gli spot elettorali, nulla è stato fatto e i tempi di percorrenza della tratta Pescara- Roma rimangono biblici e da terzo mondo.

Per non parlare poi, dei continui guasti dei mezzi TUA per il trasporto pubblico su gomma. Quale è la programmazione e quali sono quindi i reali investimenti che la Regione intende intraprendere sul trasporto pubblico? Con lo stato dei fatti di questo, in pratica si costringe il cittadino o le attività produttive a scegliere solo l’autostrada, che non subisce ammodernamenti, ma solo continui aumenti tariffari.

La nostra autostrada, avrebbe si bisogno di una grande opera di ammodernamento. E’ vecchia ed insicura e non sono stati operati investimenti innovativi negli ultimi anni in grado di metterla al pari di altre autostrade. Opere che hanno certamente un costo, ma che non necessariamente devono “alleggerire” il budget di chi percorre l’autostrada per lavoro o altro.

Pertanto sarebbe auspicabile che la Società Strada dei Parchi insieme alla Regione, riveda le tariffe o quanto meno spieghi le ragioni per le quali queste sono viste sempre al rialzo, bloccando di fatto gli aumenti e magari programmando e spiegando un serio ed esaustivo piano di ammodernamento di tutta la rete autostradale, che ad oggi è pura chimera”.

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