Avezzano – Questa mattina Giuseppe Venturini, ex amministratore del Cam, agli arresti domiciliari, accompagnato dall’avvocato Antonio Milo, comparirà per l’interrogatorio di garanzia, davanti al Gip, Francesca Proietti. Come riportato dall’edizione del quotidiano Il Messaggero, il 4 ottobre invece sarà il turno del duo Sergio Giancaterino, imprenditore di Penne, e Antonio Ruggeri, mediatore avezzanese, a essere interrogati alla presenza dei legali Antonio Pascale, Leonardo Casciere e Raffaele Mezzoni. Cosa diranno? Quale sarà la strategia difensiva?
«Il mio assistito Ruggeri- interviene l’avvocato Mezzoni- intende assolutamente precisare la sua posizione e comunque vuole anche evidenziare che non è un faccendiere così come viene descritto dagli inquirenti e dalla stampa. A volte millantare conoscenze si finisce con l’essere descritto come poco di buono. Dalle indagini della magistratura viene fuori un «duo che ha organizzato un sistema corruttivo», ma durante il processo dimostreremo che molte affermazioni, così come risulta dalle intercettazioni, non sono mai andate a buon fine. Le gare non si sono mai concluse. Tra l’altro non penso che sia stato trovato un tesoretto al mio cliente, almeno che i soldi non si trovino in chi sa quale banca, garantisco che ha qualche difficoltà economica».
Insomma tutti gli incontri ci sono stati. Ma per la difesa non è andato come ipotizzato dalla Procura e dal Gip. Negli interrogatori di garanzia, gli indagati con i loro legali, prospetteranno una versione contrapposta sulla presunte tangenti per la gara d’appalto relativa al comune di Canistro. Venturini, invece, come dichiarato, tramite il suo legale, dimostrerà la correttezza dell’appalto pubblico al depuratore di Capistrello.
I Pm della Procura di Avezzano, che ha coordinato l’inchiesta della Mobile dell’Aquila, hanno raccontato anche che il duo Giancaterino-Ruggeri miravano molto in alto. Infatti dopo aver individuato appalti appetibili in tutta la Marsica (lavori per 7 milioni in 20 comuni) hanno programmato «le manovre da compiere per raggiungere i risultati sperati attraverso lo scambio influenze/mazzette. Il tutto, poi, infarcito dalla convinzione di poterla fare franca in ragione delle conoscenze vantate o solo millantate nell’ambito della magistratura requirente abruzzese, con mire persino ai vertici di organi di rilievo costituzionale, come desumibile dalle conversazioni che il Pm- scrive il Gip- ha riportato nella parte dedicata all’analisi delle figure e delle personalità sei singoli attori. Nonostante, quindi, il tempo trascorso- continua il giudice- dall’ultima frazione dei fatti di rilievo penale, la spregiudicatezza e la scaltrezza mostrate, anche nella gestione dei dialoghi telefonici e degli appuntamenti con i complici pubblici e privati, la pericolosità sociale, si ripete, è concreta e persistente». I
l Gip infine precisa che analoghe conclusioni valgono anche per Venturini che «ha conseguito la conferma al Cam e ha sfruttato la sua qualità per predeterminare le modalità di gara di Capistrello quanto per brindare il risultato finale».