Pescasseroli – – Questa è la storia di Gemma, un’orsa che manifesta da oltre dieci anni comportamenti confidenti e problematici. Quest’orsa, infatti, frequenta i centri abitati mostrando abituazione alla presenza di persone, ed è responsabile di numerosi eventi dannosi, prevalentemente a carico di pollai, conigliere, orti e alberi da frutto coltivati.
Tuttavia, l’entità e la frequenza dei danni non è stata costante e continuativa nel corso degli anni, infatti, ci sono stati anni in cui le incursioni nei centri abitati e i relativi danni sono stati pochissimi.
Gemma, una femmina adulta e riproduttiva, è tuttora in libertà e occupa un’ampia area vitale che comprende l’alta valle del Sagittario, la valle del Giovenco, i Monti Argatone e Terratta, e, come rivela il monitoraggio con collare GPS dell’ultimo anno, la Val di Sangro (lago di Barrea ).
L’orsa si è riprodotta 3 volte (nel 2005, 2008 e 2012), e in tutti e 3 i casi la cucciolata era composta da 2 piccoli. Non si hanno, purtroppo, notizie sulla sopravvivenza e il destino di questi cuccioli. I primi danni imputabili a Gemma si sono verificati nel 2001, e il comune che ha registrato un maggior numero di eventi dannosi è quello di Scanno.
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Gemma è stata catturata la prima volta nel 2004 e munita di radiocollare per seguirne gli spostamenti e intervenire con la dissuasione qualora fosse necessario. Successivamente è stata ricatturata nel 2012, mentre l’ultima cattura risale al settembre 2016, quando l’orsa è rimasta “imprigionata” all’interno di un pollaio protetto da rete elettrificata, dove era riuscita ad comunque ad entrare.
Con Gemma la strategia messa in campo dal Parco ha previsto una serie di attività coordinate:
1. Una fitta campagna di comunicazione attraverso il coinvolgimento diretto delle comunità locali con le quali è stato messo in campo un programma di negoziazione dei conflitti con un mediatore. Ad aiutare il processo la tolleranza delle persone di Scanno che hanno dimostrato, negli anni, attenzione e collaborazione, nonostante le ripetute incursioni.
2. L’adozione di misure preventive per la messa in sicurezza delle risorse alimentari all’interno dei centri abitati. Dal 2003 ad oggi il Parco, con il CFS, il WWF e in collaborazione con l’Associazione Salviamo l’orso, hanno consegnato tra la Valle del Sagittario e quella del Giovenco, cancelli, recinzioni elettrificate e tavole chiodate a protezione dei pollai, proteggendo circa il 90% delle strutture e riducendo, di fatto, le incursioni con danni.
3. Contestualmente si è operato con i protocolli di dissuasione nei casi in cui era, ed è necessario allontanare l’orso dai paesi.
Rispetto alle precedenti esperienze del Parco con gli orsi confidenti/problematici, che, come abbiamo visto nel post precedente, si sono concluse con la perdita di due orse nella popolazione, con Gemma si sono sicuramente ottenuti risultati migliori: l’orsa è tuttora in libertà, i danni sono ridotti a poche incursioni e il conflitto sociale si è molto ridimensionato. Tuttavia, anche l’esperienza con questa orsa ci mostra come un animale confidente sia soggetto a rischi più elevati rispetto agli altri orsi, a causa delle abitudini non proprio riservate ed elusive.
L’orsa è stata infatti investita 2 volte, per fortuna senza riportare danni. L’esperienza maturata negli anni 2000, ci mostra ancora una volta l’importanza dell’adozione di misure preventive per contrastare i comportamenti problematici e la necessità della collaborazione delle comunità locali per la messa in atto delle stesse.
L’esperienza maturata con l’orsa Gemma ha mostrato l’importanza dell’adozione contemporanea di diverse strategie per la gestione degli orsi confidenti, mirate sia all’orso (monitoraggio, dissuasione), che alla messa in atto da parte della popolazione di comportamenti che minimizzino la probabilità di “incursioni” dell’animale all’interno dei centri abitati, attraverso processi partecipativi e adozione di tecniche preventive che rendono inaccessibili le fonti alimentari.
Video tratto dalla pagina Facebook Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise