Avezzano – Noto musicista di Varsavia, residente a Spoltore, è stato rinviato a giudizio per stalking dal Gip del Tribunale di Avezzano, Francesca Proietti. Lui, Pior Lacher De Oelslin, 77 anni, innamorato pazzo di una sua allieva, C.B., 38 anni, avezzanese, con la quale aveva intrattenuto anche una relazione affettiva per circa un anno, una volta lasciato, si sarebbe vendicato pubblicando sul web le foto di vita privata e immagini di nudo della donna. A riportarlo il quotidiano Il Messaggero.
La vicenda è stata ricostruita ieri davanti al giudice alla presenza dell’avvocato difensore, Felice Iacoboni, e della parte lesa, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Colaiacovo. Il processo è stato fissato per l’8 ottobre del 2018. Doveva essere amore, invece la relazione con quell’uomo, all’inizio protettivo e rassicurante, si sarebbe trasformata in un incubo per la 38 enne. Lei aveva lasciato il compagno, di 39 anni meno giovane, quando si era accorta che il rapporto era diventato ormai morboso, ma lui non l’aveva mai accettato: ossessionato dall’ex compagna, incapace di lasciarla andare, sarebbe diventato un tormento per lei.
Avrebbe preso a controllarla a tutte le ore del giorno e della notte. Utilizzando ogni mezzo: pubblicando su Facebook e su YouTube fotografie e ritratti della vita privata, nonché immagini e video rappresentativi di alcune esibizioni musicali della donna. Era dolce quando cercava di recuperarla, ma diventava minaccioso se veniva respinto.
«Questo tuo atteggiamento va punito» le scriveva più volte per riportarla a più miti consigli. Un incubo senza fine che aveva cagionato alla donna un perdurante e grave stato d’ansia e paura, tale da portare la donna anche a sporgere denuncia. La vittima, per l’agitazione e la paura che le procurava l’uomo, si è decisa a denunciare di nuovo i fatti e ieri il Gip ha deciso di mandare a processo il musicista.
Tra l’altro l’avvocato di lei ha precisato che «l’imputato approfittando della confidenza determinata dal precedente legame sentimentale intrattenuto con la persona offesa, ha confezionato e detenuto del materiale video e fotografico che ha poi utilizzato per minacciare la stessa persona offesa al fine di costringerla a riallacciare i rapporti». E ha aggiunto «che nonostante il categorico rifiuto della persona offesa, l’imputato ha reiterato e inasprito le proprie aggressioni, prospettando una divulgazione su scala mondiale, quale è quella che avviene mediante il web, del materiale in suo possesso».