Giudice del Lavoro: Giovanni Di Pangrazio resta dirigente in ruolo non gestionale finché è consigliere comunale

AvezzanoGiovanni Di Pangrazio continuerà a rivestire incarichi in ruoli non gestionali fino alla scadenza dell’attuale mandato amministrativo al Comune di Avezzano. È quanto ha stabilito il giudice del Lavoro del Tribunale di Avezzano esprimendosi su istanza urgente proposta da Di Pangrazio. Il Giudice ha ribadito “l’incompatibilità tra incarico politico e incarico dirigenziale con funzioni gestionali” dell’ex Sindaco, consigliere di opposizione al Comune di Avezzano e manager della Provincia dell’Aquila.

Giovanni Di Pangrazio, anche sulla scorta della delibera n.1003 – 9/2016 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, si è appellato contro una interpretazione della legge in cui può ravvisarsi “la violazione dei diritti costituzionali al lavoro, all’elettorato passivo, ai principi di uguaglianza e al buon andamento della pubblica amministrazione”.

“É una battaglia di Diritto e di principio”, ha spiegato Di Pangrazio, “A me di fatto non cambia nulla, continuo a lavorare negli incarichi dirigenziali conferitimi con il rigore e la cura di sempre, ma è un argomento che riguarda tutti i dirigenti pubblici. É chiaro che non lascerò l’incarico di consigliere comunale, a favore della comunità che mi ha votato, per riprendermi gli incarichi gestionali, non sarebbe certo etico da parte mia. A prescindere dal caso soggettivo però, è stridente che a un dirigente di un ente, già dipendente a tempo indeterminato, sia negato l’accesso al ruolo politico se non con l’impedimento a esercitare funzioni gestionali. Altro sarebbe il caso del politico che si propone per la dirigenza nell’Ente in ruolo gestionale. L’impiego dei dirigenti nelle attività gestionali attiene tra l’altro al buon funzionamento della Pubblica Amministrazione, già in affanno per tanti motivi: questo ulteriore steccato è un altro corto circuito derivante dalla Legge Severino, una legge confusa e fatta in fretta e furia, senza approfondita e necessaria valutazione dei complessi ambiti su cui va a incidere. É un tema da affrontare sul piano giurisprudenziale e non ancora compiutamente trattato in Italia: sarei lieto se il caso specifico servisse a chiarire questi punti, controversi ed essenziali per l’intera categoria”.

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