Avezzano – I ragazzi ed i bambini con sindrome di down marsicani hanno, da oggi, una seconda casa. E’ stata inaugurata questo pomeriggio, in via Diaz 13, la sede dell’Associazione Italiana Persone Down, sezione Marsica. Presenti il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, il primo cittadino di Lecce nei Marsi, nonché commissario della Comunità Montagna Marsicana, Gianluca De Angelis, e l’ex presidente del Consiglio Comunale di Avezzano, Domenico Di Berardino. Una giornata di festa per i tanti iscritti, circa 40, che da oggi, grazie a questo nuovo spazio interamente pensato per loro, potranno svolgere, oltre a quelle già previste, numerose altre attività. Un sogno nel cassetto a cui l’associazione, nata nel 2016, stava lavorando da tempo
“Ci siamo incontrati – ha esordito Monica Carducci, presidente dell’associazione – circa due anni fa, quando questi ragazzi erano ancora invisibili nella Marsica. Se oggi siamo qui, ad inaugurare questa sede, molto lo dobbiamo ai qui presenti Domenico Di Berardino e Gianluca De Angelis in prima linea nella stesura del piano sociale”. La Carducci ha poi ricordato quelle che sono state le iniziative portate avanti dall’associazione in questi anni, annunciando, anche, che a breve partiranno altri corsi tra cui quello di pet therapy che avrà come fine, oltre a quello di aiutare i ragazzi a vincere la paura del cane, anche quello di sfruttare gli effetti positivi dati dalla vicinanza dell’ animale.
“Questo è solo un primo traguardo – ha dichiarato Gianluca De Angelis – ma tanti altri ne abbiamo da raggiungere. Mi impegnerò con i sindaci per risolvere il problema dell’assistenza scolastica”.
Per il primo cittadino di Avezzano, Gabriele De Angelis, con l’apertura della sede l’associazione è riuscita a raggiungere un altro obiettivo. “Non avevo dubbi che ciò sarebbe avvenuto – ha affermato – poiché ogni volta che vengo da voi sprigionate energia. Saremo ben felici di partecipare ad ogni tavolo che voi deciderete di convocare perché siete efficienti. Come Amministrazione, vi siamo vicini poiché state costruendo in maniera concreta”.
“Ricordo ancora – ha concluso Domenico Di Berardino – il momento in cui veniste a chiedere la possibilità di essere ascoltati per dare visibilità e dignità a quelle persone che all’inizio sembravano invisibili. L’emozione che provavo allora nel vedere i volti di questi ragazzi, la provo anche adesso”.