Avezzano – Lavoro, lavoro, lavoro. É stata questa la parola ricorrente tra i commercianti in protesta, nella mattinata di ieri, contro il trasferimento del mercato settimanale nella zona nord della città. La manifestazione, con la serrata degli ambulanti, era stata annunciata dopo l’incontro tenutosi tra il primo cittadino, le associazioni di categoria e una delegazione dei commercianti, finito con un nulla di fatto e, in sostanza, con la conferma della decisione assunta dall’amministrazione.
Nei giorni scorsi erano arrivate le adesioni e la solidarietà delle associazioni di categoria, Confcommercio, Confesercenti, CIDEC, del Comitato centro cittadino, di diversi consiglieri della minoranza, di tanti cittadini attraverso i social. Nessun segnale da parte del sindaco Gabriele De Angelis, a fronte delle istanze e della preoccupazione espressa da centinaia di lavoratori preoccupati per il futuro delle loro famiglie, dei loro figli, e dalla prospettiva che il carattere “sperimentale” dell’iniziativa – ufficialmente la dislocazione dovrebbe durare quattro settimane – non sia poi tanto provvisorio.
Gli ambulanti si sono mossi di buon’ora, come sempre. Molti sono partiti alle prime luci dell’alba dagli altri paesi marsicani, ma qualcuno anche da Frosinone, da Caserta, Campobasso. Insieme hanno sfilato lungo via Roma, via Montello, via Monte Velino, nel centro città. Li ha accompagnati, oltre a un imponente spiegamento di mezzi da parte delle forze dell’ordine, l’approvazione e la solidarietà di tantissimi cittadini che li hanno incoraggiati. Giunti dinanzi al Comune di Avezzano hanno ripercorso le tappe di una vicenda che dura ormai da mesi e hanno chiesto a gran voce, per ore, di essere ricevuti dal sindaco De Angelis o, in alternativa, da un suo delegato. Inutilmente: la casa Comune, in questa occasione, resta inaccessibile ai lavoratori che, bussando alla porta del primo cittadino, si sono trovati di fronte a un muro di gomma. Un fatto senza precedenti che ha scatenato le ire dei commercianti e il dissenso di tanti rappresentanti della politica locale e della società civile presenti.
“Oggi è accaduto un fatto gravissimo”, ha affermato Gianni Di Pangrazio, ex sindaco, in piazza con i commercianti insieme ad alcuni Consiglieri della minoranza, riferendosi al mancato ricevimento dei rappresentanti degli ambulanti in protesta da parte del sindaco De Angelis, dell’Assessore competente o anche di un delegato ufficiale. “Il Comune è la casa dei cittadini e non un palazzo di potere”, ha spiegato l’ex Sindaco, esponente dell’opposizione in Consiglio, “Era doveroso perlomeno riceverli. Nei 5 anni da sindaco non ho mai negato questo sacrosanto diritto. Oggi la rappresentatività è stata calpestata”, ha chiosato Di Pangrazio, invitando i consiglieri di maggioranza a riflettere su quale sia il loro dovere di amministratori e di servitori di quel popolo oggi neanche accolto e, ancora una volta, non ascoltato. “Il costante comportamento ostile del sindaco De Angelis nei confronti delle imprese è assurdo e incomprensibile”, ha sottolineato Domenico Venditti, ex presidente di Confesercenti, “soprattutto perché ricordo come, all’epoca della sua candidatura, entrasse in tutti i negozi di Avezzano promettendo sostegno, presenza e supporto per le difficoltà subite costantemente. Il mio invito è che rifletta seriamente su quanto sta accadendo. Sarebbe il caso che qualcuno lo avvisasse che la città di Avezzano non è una sua proprietà, bensì di tutta la collettività, e sarebbe perlomeno doveroso l’ascolto dei cittadini, altro che questa indifferenza”.
“Il mercato non si tocca”, hanno gridato a gran voce gli ambulanti, “Il mercato rappresenta l’opportunità per tanta gente di acquistare prodotti di qualità a prezzi accessibili, portarlo in quella zona significa farlo morire”, ha ripetuto M.C., commerciante avezzanese, “Si danno tutte le agevolazioni alla Grande Distribuzione, ai centri commerciali, e a noi, piccoli commercianti, ci tagliano le gambe”. Molti raccontano della fatica, delle difficoltà, tra spese, calo dei consumi e burocrazia, con le quali sono alle prese da tempo, e che la crisi durissima con la quale tuttora si fanno i conti ha reso più acute, e non ci stanno: “Invece di agevolarci, venirci incontro, tanto più che noi piccoli commercianti e ambulanti muoviamo una buona fetta di economia, non si trova di meglio che penalizzarci ancora di più”, ribadiscono.
“E sì che pure Spallone aveva avuto l’idea di spostare il mercato più o meno in quella zona”, ha ricordato un altro ambulante avezzanese, “una decisione che cambiò, da politico intelligente, dopo pochissimo, perché aveva capito che non era una scelta valida”. La protesta è andata avanti fino alle 13.30 circa; a vuoto la reiterata richiesta di conferire con il Sindaco o l’assessore al Commercio, Renata Silvagni. Amministratori assenti, o comunque “Non pervenuti”, salvo che per un imbarazzato presenziare, in tarda mattinata, nell’atrio del Comune, da parte dell’assessore Crescenzo Presutti, il quale, avvicinato dai manifestanti alla base della scalinata d’ingresso, ha precisato di non essere delegato dal Sindaco, né portatore di proposte. Gli ambulanti ci tengono a precisare un altro punto, sul quale diversi si accalorano: “Basta con certe insinuazioni, che ci vogliono fare passare come i sabotatori teppisti contro le auto di alcuni amministratori. Tutti si sono fatti un’idea al riguardo, e siamo certi che il lavoro delle forze dell’ordine farà luce su quello che è stato, ed è vergognoso che si voglia additare il nostro gruppo, composto da padri e madri di famiglia che lavorano duro per portare il pane a casa, come una banda di delinquenti”. La manifestazione si scioglie, ma i commercianti indirizzano un appello all’Amministrazione, affinché si giunga a una soluzione funzionale e condivisa, e si dicono pronti a proseguire la protesta anche nelle prossime settimane.