La morte di madre e due cuccioli sulle montagne abruzzesi “nessuno può dirsi innocente. Il WWF, si convochino subito gli stati generali sull’Orso”


Centuplicare gli sforzi per vincere l’improba battaglia per una specie sull’orlo dell’estinzione

La morte di tre individui di Orso Bruno marsicano tra i comuni di Balsorano e Villavallelonga, nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, rappresenta un fallimento per tutti: nessuno che abbia una qualche responsabilità in campo ambientale può dirsi innocente.

Come WWF vorremmo guardare negli occhi il Ministro dell’Ambiente, i Presidenti delle Regioni dell’areale dell’Orso, prime fra tutte Abruzzo, Lazio e Molise, i tanti sindaci che amministrano questi territori, i responsabili delle aree protette a partire dallo storico Parco d’Abruzzo e via via tutti coloro che possono fare la differenza, come gli operatori delle forze di polizia, i magistrati, gli imprenditori, ecc. Vorremmo guardare tutti negli occhi e chiedere se veramente vogliamo salvare l’Orso bruno marsicano.

Dobbiamo dircelo chiaramente perché non è possibile che tre Orsi muoiano per non aver messo in sicurezza una vasca di raccolta dell’acqua dove 8 anni fa erano morti altri due Orsi nello stesso identico modo.

La responsabilità è veramente di tutti perché continuiamo ad approcciarci a questa specie come se non ne rimanessero solo 50 individui prima della sua definitiva estinzione.

Tutti gli sforzi fin qui fatti vengono vanificati in una sola giornata in cui abbiamo perso il 5% della popolazione.

Vogliamo veramente prenderci la responsabilità di distruggere in 50 anni uno dei più bei risultati dell’evoluzione del nostro Pianeta? Vogliamo veramente far scomparire il simbolo delle nostre montagne?

Ad ogni Orso morto siamo qui a ripeterci che va cambiato passo, che non c’è più tempo da perdere, che tutti devono fare la loro parte… poi passa una settimana e ogni cosa riprende come prima: chi spara a un orso viene assolto in tribunale, la Regione Lazio non limita la caccia nelle zone dove è presente l’Orso e il TAR di Roma non interviene, si progettano nuovi (fallimentari) bacini sciistici o si asfaltano vecchie strade su montagne abruzzesi dove è accertata la presenza del plantigrado, si costituiscono addirittura comitati contro l’Orso e le norme che lo tutelano…

Smettiamola di agire in questo modo. Forse è già troppo tardi, ma proviamo a fare qualcosa. Diamo concretezza a quanto dichiariamo nei convegni.

Attuiamo quanto ci dice chi studia la specie da decenni e diamo un nuovo impulso alla conservazione dell’Orso e del suo habitat.

Come WWF da più di un anno stiamo proponendo gli Stati generali dell’Orso, come momento di rilancio della battaglia per la sua tutela sull’Appennino e sulle Alpi. Mettiamo in campo le forze migliori, ma soprattutto facciamo quanto deve essere fatto, prima che sia troppo tardi.

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