Opi – Il forestale Secondino Cimini ha immortalato il momento in cui ai piedi di Opi il suo Pastore Abruzzese, Macho, ha messo in fuga un branco di 5 lupi.
“Sono rimasti immobili per qualche secondo a mostrarsi i denti, poi il lupo è scappato e il mio cane lo ha inseguito. Ho dovuto richiamarlo io perché di lupi ce ne erano 5 o 6 e temevo potesse farsi male. Invece non è successo niente”.
Uno dei cani da guardiana più diffusi è proprio il Pastore Abruzzese, quello di Secondino Cimini, che ieri mattina ai piedi del suo paesino medioevale si è lanciato sui lupi accompagnato da un secondo cane che è rimasto alle spalle, in posizione di difesa.
Spiega Secondino Cimini:
“Anche i lupi verso i quali si è diretto Macho erano la retroguardia, il capobranco, infatti, era più avanti e si era diretto sulla carogna di un animale. In totale io ho visto cinque, sei lupi e l’incontro è stato spettacolare.
Macho si è fiondato verso di loro accompagnato dall’altro cane e tra un abbaio e l’altro si è posizionato davanti a loro muso verso muso con uno dei lupi più avanzati. Pochi secondi e poi è partito l’inseguimento e sono stato io a doverlo richiamare in paese. Macho reagisce sempre così, d’istinto. Se io non lo richiamo si mette a inseguirli per allontanarli.
Poi non nego che un po’ di paura viene, perché c’hanno insegnato a temerli, però quando li ho incontrati sono sempre stati loro a scappare”.
Il lupo si può anche non amare, ma lo si può affrontare ad armi pari, senza uccisioni o catture, tra l’altro entrambe proibite dalla legge, comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica e slogan: una cosa concreta la si può fare, ovvero cominciare da un buon Pastore Abruzzese.
Così come si continua a leggere da “Il Dolomiti”, in questi giorni il tema è tornato alla ribalta in Trentino Alto Adige, dove il problema dei lupi è ormai una questione di ordine pubblico, al punto che sia il presidente della provincia Fugatti sia l’assessora all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Zanotelli, hanno ritenuto necessario convocare un tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Eppure il numero di animali da pascolo uccisi nel 2017 dai lupi trentini è di soli 99, a fronte di oltre 51.000 capi di ovini/caprini presenti sul territorio e quasi 46.000 bovini.
Insomma davvero il nulla, e tra l’altro in tutte queste situazioni si trattava di esemplari in mano ad allevatori che non applicavano i sistemi di difesa previsti anche a livello provinciale, ovvero il recinto elettrificato, la presenza del pastore e il cane da guardiana.
Le foto sono di Secondino Cimini, con il suo bellissimo cane Macho.