Avezzano – In occasione del SaferInternetDay2019, al liceo scientifico Pollione le classi 1D, 1S, 2I, 2Q, 3H hanno partecipato all’incontro formativo “Tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura”, contro il bullismo e il cyber bullismo.
Alla presenza dell’assessore alle #PoliticheScolastiche del Comune di Avezzano, il preside Francesco Gizzi, il sostituto commissario della polizia postale David Furio Palmieri e l’assistente capo coordinatore Ernesta Di Luzio, lo psicologo e psicoterapeuta Gian Andrea Carpineti, si è parlato di prevenzione e informazione, per riflettere su una piattaforma considerata virtuale ma che ha conseguenze assolutamente reali nella vita delle persone.
Informazione, prevenzione, consapevolezza e conseguenze: sono queste le parole chiave che hanno unito gli interventi dei relatori, che hanno sensibilizzato i ragazzi sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete.
L’assessore Chiara Colucci:
“Se vi chiedessi se conoscete le parole #cyberbullismo, #bodysh aming oppure #stalking, sono certa che la quasi totalità di voi mi risponderebbe di sì. Questo perché il fenomeno del bullismo sta avendo un sempre maggior rilievo nelle vostre vite anche grazie alla facilità offerta dalle nuove tecnologie: le statistiche dicono che più del 20 per cento di voi ha subito almeno qualche episodio di #bullismo. Come dice lo zio di #Spiderman, però, ‘da un grande potere deriva una grande responsabilità’: il potenziale anonimato che internet può dare, insieme alla sua assenza di limiti di spazio e tempo, rendono il fenomeno ancora più serio e, per la vittima, doloroso. Poi, su internet, le remore etiche sono molto indebolite e spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale. A farne le spese sono tutte le categorie che, di volta in volta, vengono percepite deboli o diverse: può capitare ai ragazzi/e più insicuri, oppure a quelli più sensibili, oppure, come purtroppo spessissimo succede, alle ragazze. Perché non rispettano i canoni di bellezza, oppure solo perché non si conformano ai dettami di questa o quella moda. Come vedete, non c’è un limite agli obiettivi del bullo/cyberbullo: tutti dobbiamo sentirci coinvolti e stare dalla parte della vittima. L’indifferenza, voltare la testa dall’altra parte, vuol dire armare la mano del carnefice. E sappiate che dalla parte della vittima può capitare chiunque, anche noi stessi”.