Sport – Difficile, forse impossibile raccontare in poche righe la carriera, la storia di un’icona del calcio come Dino Zoff. Considerato dai più uno dei migliori portieri di sempre, ha giocato per 11 anni nella Juventus senza mai saltare una sola partita. Efficace, solido, poco appariscente e con una forte personalità, era considerato un leader silenzioso tanto in bianconero quanto in azzurro.
Zoff per certi versi rappresenta la parabola dell’Italia onesta, laboriosa, che parla poco e realizza tanto. proprio una bella persona.
Estremo difensore di sicura affidabilità e freddezza, Zoff si distingueva per il notevole senso del piazzamento, la sicurezza nelle uscite — sia alte che basse — e la sobrietà negli interventi, finalizzati più all’efficacia che alla spettacolarità: significative in tal senso l’attitudine a bloccare il pallone quando possibile, anziché respingerlo, e la preferenza per uniformi da gioco scarsamente appariscenti, utili a non evidenziare la sua posizione tra i pali.Atleta dotato di grande personalità, considerato un leader silenzioso, ha mantenuto un’eccellente condizione fisica per tutta la carriera, confidando nella possibilità di migliorarsi costantemente: la vittoria del campionato del mondo 1982 all’età di 40 anni[8] e i 332 incontri disputati consecutivamente in Serie A sono due imprese ineguagliate.
Ricordiamo nel suo compleanno numero 77 un gesto su tutti, quello che valse la vittoria dell’Italia sul Brasile ai Mondiali di Spagna 1982: a un minuto dalla fine, il portiere azzurro inchiodò sulla linea di porta un colpo di testa di Oscar evitando un gol già fatto e permise alla nostra Nazionale di approdare in semifinale.
Una delle parate piu belle della storia del calcio. L’ Italia vincendo questa gara riuscì a passare il minigirone a tre squadre (Italia, Brasile, Argentina) eliminando il forte Brasile di Zico, Falcao, Socrates e Junior che si trovava in vantaggio 3 a 2. Mancavano pochi secondi al termine quando il portierone azzurro salvò il risultato da un possibile 3 a 3 che avrebbe qualificato il Brasile in virtù di una migliore differenza reti..
Per la cronaca il violento colpo di testa che Zoff neutralizzò sulla linea con una presa plastica e precisa, fu di Oscar e non di Leandro come erroneamente detto in telecronaca.
Questa partita , per i brasiliani che erano convinti di stravincere, è ancora oggi ricordata come “La Tragedia del Sarrià” dal nome dello stadio di Barcelona in cui si disputò.
Concluderà la sua carriera da giocatore all’età di 41 anni suonati, prima di sedersi in panchina per vestire i panni dell’allenatore. In carriera guiderà la Juventus, la Lazio e la Fiorentina, oltre ovviamente all’Italia. In carriera ha vinto praticamente tutto ciò che si poteva vincere ad eccezione della Coppa dei Campioni: 6 campionati italiani, 2 Coppa Italia, una Coppa UEFA, un Mondiale e un Europeo. Da allenatore, ha alzato al cielo una Coppa Italia e una Coppa UEFA. Oggi Dino Zoff compie 77 anni.
Prima che Gianluigi Buffon iniziasse a godere di altrettanta considerazione, al punto da alimentare dibattiti su chi sia stato il migliore dei due, Zoff è stato ritenuto in modo pressoché unanime il più grande portiere della storia del calcio italiano.