San Benedetto dei Marsi – È con profonda tristezza e indignazione che si apprende della tragica morte dell’orsa Amarena, avvenuta giovedì notte per mano di un individuo che ha ucciso senza pietà mamma orsa alla periferia di San Benedetto dei Marsi, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Questo atto spregevole e folle ha scosso l’opinione pubblica, lasciando un vuoto profondo soprattutto nei cuori della cittadinanza locale che aveva accolto l’orsa, ormai abituata a convivere pacificamente con gli umani.
Solo pochi giorni prima della sua tragica morte, Amarena era stata avvistata con i suoi cuccioli nel centro abitato di San Sebastiano dei Marsi, un evento che aveva catturato l’attenzione di abitanti e turisti, dimostrando la capacità di convivenza pacifica tra la fauna selvatica e le comunità locali. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha confermato la notizia, spiegando che un veterinario presente sul luogo ha potuto solamente constatare la morte dell’orso.
L’autore di questo tragico omicidio è stato identificato dai Guardiaparco e si trova ora sotto l’inchiesta delle autorità. Animalisti Italiani Onlus si costituirà parte civile nel processo per l’uccisione dell’orsa, chiedendo giustizia per Amarena e un impegno ancora maggiore nella protezione della fauna selvatica da parte delle autorità italiane ed europee.
Animalisti Italiani Onlus insieme al Partito Animalista Europeo sta organizzando una manifestazione per scuotere le coscienze collettive che si terrà domenica 10 settembre dalle ore 15 a San Benedetto dei Marsi, in piazza Risorgimento. L’invito è esteso a tutte le associazioni con i propri simboli e bandiere, attivisti indipendenti e liberi cittadini che non vogliono subire passivamente le prevaricazioni ed i soprusi contro i più deboli ed indifesi.
Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani, dichiara: ”L’orsa Amarena era un’icona di pacifica convivenza tra uomo-animale. Un simbolo virtuoso dell’Abruzzo. La sua morte è una perdita inestimabile per la biodiversità e una ferita profonda per la comunità. Mamma orsa aveva già perso il figlio Juan Carrito in un incidente stradale e adesso lascia soli gli altri suoi 2 cuccioli, ad oggi dispersi. Questo atto barbaro dimostra la necessità urgente di rafforzare le leggi e le misure di protezione per la fauna selvatica in Italia. Non possiamo permettere che tali atrocità accadano impunemente.”
Stefano Fuccelli, Presidente del Partito Animalista Europeo (PAE), aggiunge: “Condanniamo l’efferato gesto e ci appelliamo ad una condanna esemplare dal momento che è stato identificato il colpevole. Invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione di domenica 10 settembre per lanciare un forte segnale in difesa della salvaguardia della vita e dei diritti degli animali”.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha dichiarato: “Questo è un fatto gravissimo che arreca un danno enorme alla popolazione di orsi, con solo una sessantina di esemplari rimasti. Amarena era una delle femmine più prolifiche nella storia del Parco e non aveva mai rappresentato una minaccia per gli esseri umani.”
La Regione Abruzzo, tramite il suo Presidente Marco Marsilio, ha condannato fermamente l’atto, sottolineando che mai un orso ha costituito una minaccia per la popolazione locale. “L’atto violento compiuto nei confronti dell’orsa non ha alcuna giustificazione“, ha dichiarato il Presidente Marsilio.
La morte dell’orsa Amarena è un richiamo alla responsabilità di tutti noi nella protezione delle specie in pericolo e nella conservazione dell’ecosistema. Chiediamo che giustizia sia fatta e che questo tragico evento sia un monito per rafforzare la protezione della fauna selvatica in Italia e in Europa.
Fonte: Animalisti Italiani