Neonato morto in ospedale nel 2011, chiesto rinvio a giudizio per una ginecologa

Avezzano – E’ fissata per il prossimo 25 giugno l’udienza preliminare per l’esame della richiesta di rinvio a giudizio  depositata dal Pubblico Ministero, Maurizio Maria Cerrato, lo scorso 13 febbraio, nei confronti di una ginecologa dell’ospedale civile di Avezzano accusata “di aver cagionato, con negligenza ed imperizia nell’esercizio della professione medica, la morte di un neonato”.

Secondo l’accusa, il 3 giugno 2011, al momento del ricovero della gestante nel reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale di Avezzano, la dottoressa avrebbe “omesso una corretta diagnosi di presentazione anomala del feto”.

Avv. Luca Motta

Stando alla tesi sostenuta dalla Procura, benché il cordone ombelicale fosse attorcigliato al collo con quattro giri, tali da impedirne la discesa lungo il canale del parto, la dottoressa non avrebbe accertato da subito la necessità di procedere a parto cesareo, ma avrebbe atteso lo svolgimento del parto naturale.

Una mancata corretta diagnosi associata anche al mancato svolgimento del necessario monitoraggio  (in quanto in corso un’infusione di ossitocina alla gestante per accelerarne il parto) che avrebbe evidenziato, nel corretto svolgimento, la presenza della sofferenza fetale acuta.
Condotte, queste, dalle quali  sarebbero derivate le lesioni che, a poche ore dalla nascita, avrebbero causato il decesso del bimbo.
I genitori del neonato sono assistiti dagli avvocati Luca e Pasquale Motta. 

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