San Vincenzo Valle Roveto – La lunga battaglia giudiziaria di una famiglia che ha cercato di regolarizzare la posizione di un alloggio popolare, sembra non aver fine. Nei giorni scorsi è stata condannata dal Tar Abruzzo al pagamento delle spese di lite nei confronti del Comune.
Una vicenda che ha inizio nell’anno 2008, quando la famiglia avrebbe occupato abusivamente un immobile destinato al servizio pubblico di edilizia residenziale pubblica. Nel 2010, sempre la famiglia ricorrente, aveva presentato al Comune l’ istanza di regolarizzazione per l’occupazione dell’appartamento. Il comune però la diffidò a rilasciare l’immobile in quanto occupato abusivamente.
La famiglia, a quel punto, ha invocato l’applicazione dell’art. 36 della Legge Regionale n. 96/1996, laddove prevedeva la possibilità di sanatoria degli alloggi pubblici occupati senza titolo, al protrarsi dell’occupazione dello stesso nucleo familiare, per almeno un mese anteriore alla data del 31 marzo 2009, sussistendone i requisiti di legge. Il tentativo non ha portato a una risoluzione positiva per il nucleo familiare.
Secondo il Tar, l’art. 36 della legge regionale sopra indicata, disciplina la procedura e i requisiti per la sanatoria delle situazioni di occupazioni “sine titulo”, cioè di alloggi di edilizia residenziale pubblica, consentendo la sanatoria a condizione che l’alloggio non sia stato occupato “con violenza o in violazione della legge penale”, e l’occupazione non sia stata effettuata successivamente ad atti deliberativi di assegnazione da parte degli organi competenti.