Pescina. E’ la terza carica dello Stato. Lo stesso Stato che in Italia è rappresentato da chi veste una divisa.
Per l’ennesima volta, perché non è la prima volta che accade nemmeno nella Marsica, gli agenti impiegati in un servizio di ordine pubblico per l’accoglienza e la sicurezza della presidentessa della Camera, Laura Boldrini, sono stati invitati a “nascondersi”, tanto più quelli in divisa.
Quanto accaduto al Meeting nazionale del Centro Democratico che si è svolto sabato e domenica a Pescina questa volta è stato “davvero troppo” e non è andato giù al Siulp, Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia, che ha scritto una lettera al questore, in cui annuncia che qualora la Boldrini scegliesse di tornare nella provincia dell’Aquila, partirà una manifestazione “di protesta” per sottolineare il decoro e la professionalità della polizia e, in generale, delle forze dell’ordine.
«Nel pomeriggio dello scorso sabato nei pressi del teatro San Francesco di Pescina è stato predisposto il servizio di Ordine Pubblico che prevedeva l’impiego di una consistente aliquota di personale in divisa e in abiti civili composta dal dirigente del servizio, 7 poliziotti, 5 carabinieri, il Settore Anticrimine del Commissariato di Avezzano e la Digos», scrive il segretario provinciale del Siulp al questore Alfonso Terribile, «nonostante cotanto dispiegamento di risorse, risulta che la prima indicazione impartita alle donne e agli uomini della Polizia di STATO e dell’Arma dei Carabinieri, sia stata quella di trovarsi un nascondiglio in modo da rendersi invisibili alla terza carica dello stesso STATO. Poliziotti e Carabinieri, con relativi mezzi di trasporto, con estremo imbarazzo sono stati costretti a nascondersi nei più remoti meandri del paese (una volante dietro un fienile, la gazzella dei Carabinieri sotto un ponte, etc.etc..), con miserabile stupore dei cittadini che hanno assistito increduli al pietoso e quanto mai originale fenomeno dell’occultamento degli uomini delle ISTITUZIONI. Alle ore 18:30 circa giungeva sul posto la terza carica dello STATO, lo stesso STATO della Polizia, per intenderci, l’ISTITUZIONE cui nascondere gli uomini delle ISTITUZIONI».
«Alle ore 21:20 circa, l’On. Boldrini lasciava la sala convegni per portarsi, unitamente ad altri convenuti, presso un vicino ristorante. Diligentemente, considerata anche la brutta esperienza del pomeriggio, il responsabile del servizio metteva in libertà il personale in divisa, mantenendo in servizio i soli colleghi in abiti civili. Giunti al ristorante, mentre la personalità entrava assieme ad altre persone che avevano partecipato al meeting, un’accompagnatrice del presidente della Camera dei Deputati, presumibilmente un funzionario di Polizia, “suggeriva” al Dirigente del servizio di non far avvicinare poliziotti al ristorante in quanto, tale presenza, avrebbe potuto urtare la suscettibilità; la stessa donna, secondo quanto riferito anche dai colleghi che hanno assistito alla “dispensa” di cotali “consigli”, concludeva dicendo: “Per adesso è andato tutto bene, non creiamo problemi con la nostra presenza”. Qualcuno dei poliziotti presenti, con educazione e con quel senso dello STATO che ci contraddistingue, faceva osservare che la presenza della Polizia, semmai, poteva soltanto nobilitare tale contesto e non certo creare problemi o imbarazzo, soprattutto non poteva crearne alla terza carica di questo stesso STATO! La circostanza, Signor Questore, ha duramente toccato la responsabilità, l’abnegazione, il senso di appartenenza e del dovere innato in di tutti i poliziotti che per questo STATO si sacrificano. Non è accettabile la condizione lavorativa di disagio riservata ai colleghi, i quali, invece di passare il sabato sera in famiglia, sono stati costretti ad un deprimente “nascondino” nei fienili ed in ogni altro angolo di un paese, per non far vedere la presenza delle forze dell’ordine ad una delle massime cariche statali. La dignità umana e professionale del poliziotto è frutto di lunghi e travagliati anni di sacrifici pagati a caro prezzo da coloro che ci hanno preceduto, in termini di libertà personale, di vita e di carriera. Signor Questore, nell’interesse professionale e morale dei poliziotti di questa provincia, se dovesse tornare in visita l’attuale Presidente della Camera dei Deputati, ritengo debba essere tenuto nel giusto conto che la stessa risulta beneficiare della “scorta più imponente d’Europa” al prezzo, per il cittadino, di un milione e centomila euro l’anno (secondo fonti delle principali testate giornalistiche del Paese), la cui consistenza numerica si avvicina molto all’intero organico di un Commissariato come quello di Avezzano».
«Le annuncio sin d’ora che il SIULP, in concomitanza di future visite “istituzionali” della Presidente della Camera dei Deputati, valuterà di promuovere una manifestazione volta ad evidenziare la professionalità, il decoro, il prestigio ed il valore aggiunto che la POLIZIA di STATO, assieme alle altre forze dell’ordine, attribuisce ogni giorno alla nostra ITALIA».
LEGGI LA LETTERA INVIATA AL QUESTORE: