E’ stato firmato l’11 settembre, dal Capo del Dipartimento Casa Italia, un decreto recante “Integrazione e modifica al Bando pubblico per il finanziamento dei progetti per il Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni”.
Con tale atto si chiarisce che, nell’ambito del “Criterio A – Tempi di realizzazione degli interventi” di cui alla nota metodologica del dPCM 16 maggio 2022, agli interventi presentati con un livello di “progetto di fattibilità tecnico-economica” (PFTE) redatto ai sensi del decreto legislativo 36/2023, viene attribuito lo stesso coefficiente di 0,4 del progetto definitivo redatto ai sensi del decreto legislativo 50/2016. Nulla cambia invece per le altre casistiche.
Alla luce di tale integrazione, il Dipartimento ha ritenuto di riaprire fino alle ore 23:59 del 24 ottobre 2023 i termini per la comunicazione della PEC istituzionale per gli Enti che non vi hanno provveduto tra il 15 luglio e il 9 agosto: i Comuni e le Unioni potranno comunicare il proprio indirizzo di PEC istituzionale all’indirizzo https://bandopiccolicomuni.governo.it.
Conseguentemente, il termine per la presentazione delle domande, per coloro che hanno già ricevuto il link univoco di inserimento dei dati, è prorogato fino alle ore 23:59 del 25 ottobre 2023. E’ stato infine pubblicato il Manuale operativo per la compilazione delle domande.
Il bando da 132 milioni di euro, è rivolto agli oltre 5.500 Comuni individuati dal Dpcm 23 luglio 2021 che, singolarmente o per il tramite delle Unioni di comuni a cui appartengono, o tramite convenzione, possono presentare un progetto nel limite massimo finanziabile di 700 mila euro. Per i progetti presentati in forma associata, l’importo di 700 mila euro è moltiplicato per il numero di Comuni facenti parte della convenzione o per i quali l’Unione presenta il progetto.
Gli ambiti prioritari di intervento del bando spaziano dalla tutela dell’ambiente alla mitigazione del rischio idrogeologico alla promozione dello sviluppo economico e sociale. Tutte le informazioni relative al bando sonoo pubblicate sul sito istituzionale del Dipartimento Casa Italia www.casaitalia.governo.it
Fonte: FIRA