Febbo (Regione): Di Pangrazio ha salvato le Comunità montane

Regione. “Se fino al 2008 (governo Del Turco),  nel corso delle lunghe notti di lavori per licenziare il bilancio regionale per consuetudine consolidata si procedeva all’approvazione delle cosiddette Leggi Omnibus che di fatto hanno contribuito pesantemente al dissesto economico finanziario dell’Ente, oggi, con l’avvento del governo D’Alfonso, sono cambiati usi e costumi. Un cambiamento in negativo che, come confermato dal mille proroghe approvato giovedì mattina alle 4 e 10, oltre al “comma salva Leombroni” (un’offesa bella e buona alla intelligenza dei nostri giovani)  punta a ripristinare ciò che faticosamente era stato cancellato e di fatto si ripiomba in un periodo ancor più buio della prima Repubblica”. E’ quanto dichiarano il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri che sottolineano come  “con la solita “sveltina mattutina”, il centrosinistra ha approvato in Aula un sub emendamento (ispiratore e suggeritore il presidente Di Pangrazio, sic !!!) che con due semplici paroline, “e gestione”, rimette in bonus le ben 11 Comunità montane. Ebbene, il governo D’Alfonso non solo ha di fatto bloccato lo scioglimento degli 11 enti presenti in Abruzzo, varato dalla giunta Chiodi nel 2013, ma sceglie addirittura di tenerli in vita fino al 2020 con tutti i costi e “poteri” conseguenti. Infatti, sono state apportare alcune modifiche dell’articolo 1 della Legge n.20 del 2016 che non solo comportano il mantenimento in vita delle Comunità montane ma i Commissari torneranno a poter gestire i servizi previsti per gli Ambiti sociali. Una decisione a dir poco scandalosa e comunque sicuramente  insensata, se si pensa che le Comunità montane continueranno a operare ben oltre la scadenza naturale dell’attuale governo regionale (le elezioni sono previste per il maggio 2019)”.

“Insomma  – rimarcano Febbo e Sospiri – il governo D’Alfonso continua a “non fare quanto dice” e soprattutto promesso in campagna elettorale con l’Abruzzo che è lontano anni luce dalla regione facile e veloce che il presidente aveva promesso ai cittadini. E pensare che solo nel gennaio di quest’anno lo stesso D’Alfonso, al termine di un incontro, aveva dichiarato alla stampa che il suo obiettivo era “concludere in tempi brevi il procedimento di riordino delle undici Comunità Montane abruzzesi con l’obiettivo di recuperare risorse economiche, nonché il personale, da impiegare per il funzionamento della macchina amministrativa regionale”. I fatti dicono tutto il contrario: con la proroga varata in questi giorni non solo si sprecheranno altre preziose risorse ma si avrà una pesante penalizzazione delle attività sociali sul territorio”.

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