Opi – Il 16 febbraio 2016, intorno alle ore 17,00, in Castel di Sangro, dopo tanti anni, che non ci vedevamo, ho incontrato il Prof. Terzio Di Carlo, già Direttore del Sistema Bibliotecario dell’Alto Sangro.
Questo incontro mi ha riportato, alla mente, i tanti incontri, avuti in passato a Castel Di Sangro, nelle sede della Biblioteca Comunale, per mettere a fuoco il funzionamento, gli strumenti e le tecniche dell’animazione culturale di tutta la comunità Alto Sangrina.
Già qualche tempo addietro mi sono occupato di questo problema, (vedi Il Borghetto n.50 del dicembre 2002, periodico della Pro Loco Opi, ancora oggi in vita).
Dopo l’incontro e la breve chiacchierata con Terzio Di Carlo, che mi chiedeva della nostra Biblioteca di Opi, ormai da tempo abbandonata, mi viene voglia di parlarne ancora trattando l’argomento in modo diverso, visto anche che oggi come oggi, con i mezzi messi a disposizione della tecnica e dalla scienza, le Biblioteche, intese come punti di lettura e di incontri culturali, hanno perso la loro funzione culturale e di progresso della nostre piccole comunità Alto Sangrine e Alto Molisane.
Si perché il sistema Bibliotecario dell’Alto Sangro era stato istituito tra le province di L’Aquila, Chieti ed Isernia con sede in Castel di Sangro ed i Comuni che ne facevano parte erano: Acquaviva d’Isernia, Alfedena, Ateleta, Barrea, Borrello, Campo di Giove, Cansano, Capracotta, Carovilli, Castel del Giudice, Castel di Sangro, Castel San Vincenzo, Cero al Volturno, Civitaluparella, Civitella Alfedena, Colledimacine, Fallo, Forlì del Sannio, Gamberale, Lama dei Peligni, Lettopalena, Montebello sul Sangro, Montelapiano, Montenerodomo, Montenero Valcocchiara, Opi, Palena, Pennadomo, Pescasseroli, Pescocostanzo, Pescopennataro, Pizzoferrato, Pizzone, Quadri, Rionero Sannitico, Rivisondoli, Rocca Pia, Roccaraso, Roccasicura, Rocchetta al Volturno, Roio del Sangro, Rosello, San Pietro Avellana, Sant’Angelo del Pesco, Scanno, Taranta Peligna, Torricella Peligna, Vastogirardi, Villalago, Villa Santa Maria e Villetta Barrea.
Come riportato innanzi, i Comuni interessati a tale progetto furono inizialmente 52 poi 53, con una popolazione complessiva pari a 58.270 unità e con un patrimonio librario di 40.124 libri a fondo fisso e 32.031 a fondo circolante con una media di presenze in biblioteca, pari 90.000 unità, di cui 49% di adulti e il 51 percento di ragazzi e giovani.
“Gli anziani sono le Biblioteche della società” e se questa affermazione è stata ripresa ed adottata ancora oggi invasi da mezzi telematici moderni (per la verità utili) allora ci viene voglia di conservare i libri, che gli anziani hanno letto per tramandare a noi quanto appreso attraverso la lettura di essi.
Compito del Sistema Bibliotecario era quello di tenere insieme piccoli Comuni di montagna, lontani dai rispettivi capoluoghi di provincia.
Inizia così nel lontano 1968, dalla Biblioteca di Castel di Sangro, con l’intervento straordinario del Ministero della Pubblica Istruzione e delle Regioni Abruzzo e Molise (Staccatasi solo nel 1963 dall’Abruzzo) il viaggio attraverso la lettura.
Il servizio più importante del sistema era: la nascita in ogni Comune di una Biblioteca pubblica capace di assicurare il servizio di lettura a tutta la popolazione, anche mediante il prestito di libri a” Scaffali aperti”.
Inoltre il sistema si proponeva quello di coordinare una certa attività di informazione che poteva avvenire (oggi non più o solo parzialmente) mediante opuscoli, fogli, volantini, periodici, stampe, dischi e films affinchè ragazzi, giovani, uomini e donne potessero orientarsi verso la ricerca del sapere e di ben utilizzare il tempo libero in modo di inserirsi nel mondo, senza risentire dei fenomeni di arretratezza, che ancora nei piccoli paesi di montagna, tardava a farsi strada.
Tutto questo si verificò anche ad Opi a far data dall’anno 1968, che i meno giovani ricorderanno, come l’anno della svolta Politica- Amministrativa.
Una cosa è bene precisare, che ad Opi (che è il mio paese), il 68 arrivò solo nel 1974, la svolta Politico-Amministrativa e la Biblioteca facente parte del sistema Bibliotecario Alto Sangro venne attivata proprio in quegli anni 1974/75 e chi scrive, fu incaricato di organizzare, controllare e far funzionare la piccola Biblioteca di Opi, in qualità a quel tempo, di dipendente Comunale.
Più tardi poi, tramite la collaborazione di alcuni giovani di Opi, ed anche alcuni adulti, fu fatta funzionare, poi la decadenza, l’uso dei mezzi elettronici, la perdita dei contatti con il Centro rete e da ultimo il terremoto del 1984 mise la parola fine.
Per dovere di cronaca diciamo che nel corso degli anni la Biblioteca, è stata fatta oggetto di ripetuti spostamenti e ultimamente è stata sistemata nei locali della Sala Polivalente, adiacente la sezione Alpini
Potrà ancora portare vantaggi alla popolazione di Opi?