Marsica – I Carabinieri del Comando Provinciale di L’Aquila in stretta collaborazione con le componenti specialistiche dei Carabinieri ed in particolare del Nucleo Antisofisticazione di Pescara e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di L’Aquila, hanno condotto una serie di controlli in ambito provinciale finalizzati al contrasto dei fenomeni correlati all’abusivismo commerciale, alla contraffazione dei marchi ed allo sfruttamento del lavoro. Una task force che ha setacciato i territori da L’aquila fino all’Alto Sangro ed ha sottoposto a controllo diversi esercizi verificando il rispetto delle diverse normative a tutela del lavoro e dei consumatori. In tutto sono stati ispezionate nove strutture.
In cinque negozi, è stata rilevata la commercializzazione di giocattoli, piccole insegne luminose, materiale elettrico a bassa tensione e piccoli elettrodomestici, tutti made in Cina, sprovvisti del prescritto marchio CE e, delle indicazioni minime di sicurezza obbligatorie in lingua italiana. È stato sequestrato amministrativamente materiale vario, per un importo complessivo di quasi 10mila euro, ed è stata contestata la violazione degli articoli 6 e seguenti del D.L.gs. n.206/2005, più noto col titolo di “Codice del consumo” con ammende pari a circa 5mila euro.
Due commercianti, D.Y. 35enne e L.J. 36enne, entrambi provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, e titolari di esercizi presenti nella Marsica e nella Valle Peligna, sono inoltre stati deferiti in stato di libertà, per violazione dell’art. 4 L. 300/1970 “Statuto dei Lavoratori”, per aver installato un impianto di videosorveglianza senza alcuna autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro di L’Aquila.
Sempre nella Valle Peligna è stata inoltre elevata una c.d. “maxi-sanzione amministrativa”, pari a 2.680 euro, per violazione dell’art. 22 D. Lgs. 151/2015, poiché è stato individuato un dipendente che, pur risultando in regola alla data del controllo, non lo era in epoca precedente.
Tutto il materiale sequestrato, non riunendo i requisiti di legge sarà distrutto, non prima di avere verificato, presso i rispettivi importatori, l’elenco completo dei prodotti movimentati e l’eventuale iscrizione dei materiali (soprattutto di quelli destinati ai bambini che sono le categorie più deboli vulnerabili anche con riguardo ai generi di consumo) nel sistema comunitario di allerta rapido “Rapex”, una banca dati, alimentata da tutti i paesi membri dell’Unione Europea, all’interno della quale vengono inserite tutte le merci soggette a commercializzazione che siano considerate pericolose per la salute pubblica.
Il servizio, che ha comportato l’impiego di oltre 30 Carabinieri non sarà comunque un fatto isolato; sono già in programma ulteriori attività di monitoraggio in diversi settori, sempre a tutela della salute pubblica e della sicurezza dei prodotti posti in commercio.