Avezzano – “Andrò personalmente a liberare la casa occupata dai rom abusivi per restituirla ai legittimi proprietari! Basta illegalità, basta soprusi. E per questa gente solo una parola: ruspe!”. Così Matteo Salvini, segretario della Lega Nord che cita “la vicenda in provincia dell’Aquila denunciata da alcuni quotidiani sull’occupazione abusiva di un appartamento da parte di alcuni rom mentre i proprietari erano fuori”. A riportarlo è il giornale online Abruzzoweb.it.
Salvini il prossimo 23 marzo sarà in Abruzzo per un tour già previsto con Noi con Salvini.
Sulla vicenda interviene anche il coordinatore provinciale di Noi con Salvini, Alfonso Magliocco, per il quale l’episodio “evidenzia ancora una volta l’incapacità di uno Stato nel difendere i cittadini onesti nei confronti di chi, abituato a vivere perennemente nell’illegalità, arriva addirittura ad utilizzare un bambino come ‘scudo umano'”.
“È un Paese malato questo dove l’ammirevole lavoro delle forze dell’ordine viene continuamente ostacolato da una burocrazia asfissiante e da leggi che anziché perseguire i delinquenti li tutela, dove l’onestà non è più un valore e dove non si è più sicuri neanche a casa propria. Altro che ‘categoria vessata’: qui di vessata c’è solo la famiglia Di Marco che si è vista sottrarre illegalmente la propria casa e con essa la propria tranquillità e sicurezza”.
“Non dimentichiamo inoltre – aggiunge Magliocco – che questi signori per raggiungere il loro scopo ed evitare lo sgombero da parte delle forze dell’ordine si fanno scudo di un bambino: ma che razza di persone sono queste che sfruttano i propri figli minori per delinquere e farla franca?”.
“Il governo nazionale e anche quelli locali la smettano di interrogarsi sul sesso degli angeli e tornino ad occuparsi dei problemi concreti dei cittadini sempre più orfani di uno Stato che dovrebbe tutelarli. Bisogna dire basta a questo stato di illegalità: chi sbaglia deve pagare, senza scorciatoie o pastoie burocratiche”.
“La nostra solidarietà alla famiglia Di Marco, con l’augurio di poter rientrare presto nella loro casa e con la speranza che esista un ‘giudice a Berlino’ e che questa volta qualcuno paghi!”, conclude Magliocco.