Inattività fisica quarto fattore mondiale di rischio per la mortalità. Come combatterla

L’inattività fisica è tra i più importanti fattori di rischio di mortalità nel mondo; circa 3,2 milioni di persone ne muoiono a causa di patologie cardiovascolari, tumori e diabete. Una corretta e regolare attività fisica, al contrario, apporta benefici significativi alla salute contribuendo a prevenire le malattie non trasmissibili. Nel mondo, un adulto su tre non è sufficientemente attivo, motivo questo perché nel 56% negli Stati membri dell’Oms sono in atto politiche per contrastare l’inattività fisica per ridurla del 10% entro il 2025.

Il termine “attività fisica” non andrebbe confuso con il termine “esercizio”, sottocategoria dell’attività fisica caratterizzata dal fatto di essere pianificata, strutturata, ripetitiva regolata da Centri Fitness all’avanguardia e volta a migliorare o a mantenere uno o più aspetti della forma fisica. Sia l’attività fisica di intensità moderata che quella vigorosa apportano benefici alla salute.

Benefici dell’attività fisica
Un’attività fisica regolare di intensità moderata apporta benefici significativi alla salute. Ad ogni età, i benefici dell’attività fisica superano i potenziali danni, ad esempio quelli legati ad incidenti. Praticare anche poca attività fisica è meglio che non praticarne affatto. I livelli di attività consigliati si possono raggiungere abbastanza facilmente rendendosi più attivi nel corso della giornata in modi relativamente semplici.

Livelli di attività fisica regolari e adeguati apportano benefici come l’aumento del benessere muscolare e cardiorespiratorio; il miglioramento della salute ossea e funzionale; la riduzione del rischio di ipertensione, delle malattie cardiache coronariche, ictus, diabete; tumore della mammella e del colon e depressione, la riduzione del rischio di cadute e di fratture dell’anca o delle vertebre, oltre ad essere fondamentali per l’equilibrio energetico ed il controllo del peso.

In Italia le malattie croniche colpiscono 1 italiano su 3 e costano al nostro Servizio Sanitario Nazionale circa 60 miliardi di euro ogni anno. Un’emergenza sociale ed economica tra costi sanitari diretti e indiretti, riguardanti la compromissione della produttività e della qualità della vita a causa degli stili di vita errati, in primo luogo la sedentarietà. Nell’80% dei casi, infatti, queste malattie si potrebbero prevenire e curare con una medicina alla portata di tutti e già disponibile: l’esercizio fisico. Un’attività che, però, deve essere sicura e controllata da centri fitness all’avanguardia.

Bisognerebbe cercare di diffondere il concetto di prescrizione dell’attività fisica come un vero e proprio farmaco, da assumere in maniera sicura e controllata. Sono sempre piu’ frequenti, infatti, gli studi scientifici che mettono in risalto la stretta correlazione fra sedentarietà e insorgenza di patologie oncologiche, cardiovascolari, metaboliche e osteoarticolari, che hanno pesanti ripercussioni sociali ed economiche. Nel nostro paese 23 milioni di italiani, pari al 40% della popolazione, non praticano alcuna attività sportiva.

L’innovazione sarebbe la prescrizione, allenamento controllato in sicurezza e monitorato da parte del medico sul paziente per verificarne gli effetti ed i risultati.
Il movimento e l’esercizio fisico diventano, in modo strutturato, parte integrante del sistema dell’offerta sanitaria, in quanto prestazione prescritta a tutti gli effetti, analogamente a quanto si fa con un farmaco o una visita specialistica , l’esercizio fisico diventa un surrogato, se non proprio un’alternativa al consumo dei farmaci.

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