Da rifare il processo al sindaco Ciciotti, gli atti tornano alla Procura

Capistrello – Tutto da rifare. O quasi. Si è svolta questa mattina la prima udienza del processo penale che vedeva imputati gli ex consiglieri di minoranza del Comune di Capistrello Franco Ciciotti (ora primo cittadino), Aldo Pizzi e Moreno Di Cintio. Davanti al giudice del tribunale di Avezzano si sono presentati i tre imputati: Aldo Pizzi e Franco Ciciotti chiamati a rispondere del reato di ingiuria (depenalizzato), Moreno Di Cintio accusato anche del reato di diffamazione. Durante la fase pre-dibattimentale, l’ex sindaco Antonino Lusi ha manifestato la volontà di costituirsi parte civile nei confronti di Franco Ciciotti e di Moreno Di Cintio, ma non di Aldo Pizzi, chiedendo, al contempo, che per Ciciotti si prospettasse la configurabilità di reato non fatto oggetto di depenalizzazione. Gli altri componenti della Giunta Lusi si erano già costituiti parte civile. L’ex assessore Nicolino Di Felice ha, invece, deciso di rimettere la querela. Il Giudice, Stefano Venturini, ha dichiarato la nullità del decreto di citazione a giudizio per “indeterminatezza dei capi d’imputazione” ed ha disposto che gli atti vengano nuovamente inviati alla Procura della Repubblica per gli adempimenti del caso. Il procedimento dovrà ora tornare alla fase iniziale.

I fatti: Nel marzo 2012, a seguito della vicenda che vide coinvolto il senatore Luigi Lusi, accusato di aver sottratto ingenti fondi dalle casse della Margherita, i consiglieri di minoranza del Comune di Capistrello, Franco Ciciotti, Moreno Di Cintio ed Aldo Pizzi, si resero responsabili, secondo l’accusa, di offese ed ingiurie ai danni dell’Amministrazione Lusi di cui chiedevano, a gran voce, le dimissioni. La maggioranza Lusi decise, così, di convocare una pubblica assemblea al fine di chiarire la situazione ai cittadini. Fu proprio in quell’occasione che Di Cintio, secondo l’accusa, distribuì un volantino “nel quale offendeva la reputazione del sindaco di Capistrello e dei componenti della giunta”. Nel volantino erano contenute frasi come “andate via non vogliamo ladri in casa nostra”, “restituite i soldi che avete rubato”. Sempre in quella occasione, rievocando lo storico episodio che aveva avuto come protagonista Bettino Craxi, il consigliere Pizzi e il consigliere Di Cintio lanciarono delle monetine contro Lusi ed i suoi pronunciando le seguenti parole: “Ladri, siete dei ladri, vergogna ladri”.

Qualche giorno dopo, era il 14 marzo 2012, nel corso di un consiglio comunale, il consigliere Franco Ciciotti, secondo le imputazioni della Procura della Repubblica di Avezzano, si rese responsabile di ingiurie e offese nei confronti dei consiglieri comunali della maggioranza. I colleghi consiglieri furono apostrofati con espressioni offensive e denigratorie, tra le tante “saltimbanchi”, “vermi”, “quaquaraqua”. In quella stessa occasione, il consigliere Di Cintio registrava e diffondeva su un sito web il proprio intervento, nel quale screditava il sindaco e la giunta comunale con numerosi riferimenti alle vicende giudiziarie che coinvolgevano il senatore. Per quanto accaduto il sindaco Lusi e i suoi presentarono una denuncia e, a distanza di quasi quattro anni, il pubblico ministero, Vincenzo Barbieri, ha deciso, lo scorso settembre, di rinviare a giudizio i tre consiglieri.

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