Avezzano – “Un atto di legalità dovuto e, nella direzione dell’usuale trasparenza e onestà di questa Amministrazione, una scelta che prescinde dagli schieramenti politici e che ha come fine quello di assicurare ai cittadini avezzanesi la realizzazione di un bene di rilevante interesse per la collettività”. Così il consigliere Leonardo Rosa, delegato al coordinamento affari legali del Comune di Avezzano, in merito alla delibera, approvata nel corso del Consiglio comunale mirata a superare lo stallo riguardo all’incompiuta del nuovo municipio, che vede da tempo contrapporsi il Comune di Avezzano e l’Irim, consorzio di imprese assegnatario dei lavori del contratto di quartiere II.
“Abbiamo ritenuto doveroso – ha spiegato Rosa – procedere in autotutela e disporre l’annullamento di quegli atti amministrativi e deliberativi interni che avevano dato luogo alle criticità legali e alle irregolarità segnalate dai consulenti della Procura prima e dai periti del Gip, dopo. Successivamente all’insediamento, la nuova amministrazione comunale, nel rispetto del programma di mandato, si è subito attivata per risolvere l’annoso problema del contratto di quartiere. Tuttavia, poco dopo l’insediamento del nuovo Governo cittadino la Procura di Avezzano ha aperto un procedimento, finalizzato a verificare eventuali illegalità commesse nel corso dell’iter di realizzazione dell’opera. Le indagini sono proseguite per circa due anni e, in maniera parallela e riservata, anche le trattative e gli studi promossi dal Comune di Avezzano per trovare una soluzione conciliativa con l’impresa Irim. Sforzi ed energie sprecate: pochi mesi prima delle dimissioni dell’assessore De Angelis si era arrivati al punto di concludere un accordo che prevedeva la cessione di tutto il primo piano della costruzione all’Irim, inclusi i parcheggi e i terreni circostanti, sui quali avrebbe dovuto realizzare i plessi di edilizia popolare. Per di più l’Irim, alla quale nel frattempo erano stati corrisposti circa 6.000.000 di euro, cioè quasi tutto l’importo originario pattuito, pretendeva la dazione di un conguaglio di oltre 500.000 euro. Si consideri che la convenzione iniziale era assolutamente carente degli elementi essenziali: nell’importo iniziale pari a 6.000.000 di euro non era indicata l’inclusione dell’IVA, i parcheggi erano stati progettati senza menzione agli impianti elettrici e all’impianto antincendio, tanto che non sarebbero stati fruibili in quanto non a norma di legge. Tra l’altro, benché il Comune abbia già corrisposto circa 6.000.000 di euro per il completamento a corpo, oggi dovrebbe corrispondere pari cifra se volesse completare l’opera. Intanto, i consulenti del PM avevano concluso l’incarico loro affidato sostenendo che tutta l’opera era stata appaltata con violazione della normativa ad evidenza pubblica, che imponeva bandi di gara ed inviti pubblici e, su tale presupposto, il PM chiedeva il rinvio a giudizio degli indagati dinanzi al GIP di Avezzano. In quella sede gli indagati avevano chiesto il rito abbreviato, condizionato all’acquisizione di una nuova perizia che relazionasse sulla regolarità dell’opera”.
“I periti del giudice, l’ing. Donato Morea e l’arch. Franca Morreale, similmente a quanto evidenziato dai consulenti del PM, hanno concluso dettagliando le evidenti criticità dell’opera, inizialmente nata come convenzione-compravendita, comprendente la cessione di terreni e l’acquisizione del nuovo Municipio, e modificata considerevolmente nel tempo, tanto che l’opera iniziale risultava molto più vantaggiosa di quella finale. La stessa si configurava come appaltata, benché la convenzione iniziale non potesse prevedere l’affidamento diretto dei lavorio né l’ affidamento diretto della progettazione definitiva ed esecutiva. Questa delibera – ha concluso il consigliere Rosa – è un atto fondamentale per la risoluzione degli atti ad efficacia esterna che ci vincolano con l’impresa, così da poter procedere alla predisposizione di nuovi atti finalizzati al completamento dell’opera e attendere anche il risarcimento dei danni. Un segnale forte di quanto l’Amministrazione Di Pangrazio voglia andare avanti nella piena legittimità e realizzando un’opera possibile, utile alla collettività e tanto attesa dai cittadini, soprattutto del quartiere nord di Avezzano”.