Mostra antologica dell’artista Riccardo Paris nei locali Pro Loco di Avezzano

Avezzano – Il ricordo, la gratitudine e l’amore dei figli sono le chiavi che hanno aperto la sede della Pro Loco di Avezzano in via Corradini n. 75. Queste le motivazioni che hanno portato alla realizzazione della “Mostra Antologica dell’artista Riccardo Paris  1914-2011”.

L’inaugurazione avrà luogo sabato 23 settembre alle ore 11,00 e resterà aperta al pubblico fino  a domenica 1 ottobre 2023 con i seguenti orari:
mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00 –  pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 20.00 
La manifestazione vede il patrocinio del Comune di Avezzano.

E’ Mimmo Paris che con orgoglio parla di suo padre Riccardo. “Papà lavorava al Comune di Celano. Si alzava tutti i giorni alle 7:00 per andare a prendere il treno. Non ha mai avuto la macchina e non ha mai preso la patente. Per questo non ha avuto tanto tempo per dipingere, che era la sua grande passione. Finalmente, arrivata la pensione si è dedicato completamente a realizzare i quadri.  Ha presentato anche delle mostre, persino alla Pro Loco ma tanti anni fa.” Il racconto di Mimmo Paris continua con emozione.

Il mio papà all’età di 13 anni, nato nel 1914, ha vinto il III Concorso Nazionale per le borse di studio dell’O.N.B. (Opera Nazionale Balilla) e fu premiato direttamente da Mussolini. Era per lui importante, ci sono recensioni dei giornali del 1929 che riportano questa notizia, uno ha pubblicato perfino la foto del quadro vincente.” 

Il suo è un omaggio intimo, è il bisogno di comunicare quanto vissuto dal padre.

Proprio l’arte del dipingere salvò Riccardo Paris quando a Celano, nel ‘44, venne ucciso un soldato tedesco, i commilitoni entrarono negli uffici comunali e, a caso, presero prigionieri 13 uomini tra i quali lui. Condotti e segregati nel Convento dell’Oriente di Tagliacozzo, Riccardo, nei giorni di detenzione, con un pezzetto di carbone iniziò a disegnare sui muri della cella. La sua maestria non passò inosservata a un tedesco che volle fosse riprodotto su di un foglio il suo cane. Ci fu un passa parola e Riccardo dovette disegnare a chi il volto della fidanzata, a chi quello della madre. Questo gli consentì di entrare nelle grazie dei soldati tedeschi tanto da venire sospesa l’esecuzione della condanna e ottenere la liberazione, sua e dei suoi 12 compagni.  

“Il mio papà, come ho detto, non ha mai avuto tanto tempo per dipingere, troppo dedito al suo lavoro e alla famiglia”. continua Mimmo – “E’ riuscito poi a trasmettere tutto sé stesso nei quadri che creava, la pittura era la sua passione, il suo amore. Metteva il cuore in tutto quello che faceva. La gente che lo ha conosciuto gli ha sempre voluto bene.” Riccardo Paris ha dimostrato che, sin da giovane, ha coltivato un particolare interesse per la pittura e per il disegno. Era autodidatta, creatività e arte facevano parte di lui. Prediligeva realizzare su tela figure di contadini, di persone amiche, qualche natura morta e scorci panoramici, soprattutto di Celano sua terra d’origine.

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