Muore a causa di sangue infetto, la famiglia risarcita con due milioni di euro

Avezzano – E’ morto di Epatite C contratta con le trasfusioni di sangue. Adesso il Ministero della Salute, 35 anni dopo, è stato condannato a pagare due milioni di euro ad una famiglia di Avezzano. La vicenda, infatti, risale al 1981. Come riportato nell’edizione odierna del quotidiano Il Centro, P.A., all’epoca 50enne, venne ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una grave anemia.

Nel corso del ricovero, il paziente venne sottoposto ad intervento chirurgico e gli furono trasfuse numerose sacche di sangue ed emoderivati infetti con il virus dell’Epatite C. Così il paziente sviluppò una grave forma di epatopatia cronica con evoluzione cirrotica che lo ha portato alla morte.

La famiglia, così, si è rivolta agli avvocati Berardino ed Antonella Terra per denunciare l’accaduto. Dopo anni di battaglie legali, il processo civile si è celebrato davanti al Tribunale di Roma che ha condannato il Ministero della Salute al risarcimento di due milioni di euro.

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