Crab: “Lobene parla senza cognizione di causa”

Avezzano – Botta e risposta tra la Confagricoltura dell’Aquila e una delle protagoniste della protesta del Crab, il centro di ricerca di via Pertini, ad Avezzano.

Alle dichiarazioni della Confagricoltura che in parole povere invita i dipendenti del Crab che da sei mesi sono senza stipendio e che ormai dipendono da un centro in liquidazione da anni e con un debito esoso a cui, a quanto pare, i quattro commissari liquidatori non sono riusciti a mettere “riparo”, risponde Alessandra Baldassarre. 

“Il presidente di Confagricoltura L’Aquila dichiara, in sintesi, che il Crab non è necessario per rilanciare l’agricoltura del Fucino in quanto gli agricoltori spendono centinaia di migliaia di euro per analisi fuori Regione”, dice Baldassarre, “il motivo per cui accade ciò, rispondo io, è perché a consigliarli verso tali scelte è proprio Confagricoltura, a cui gli agricoltori si rivolgono per tutelare i propri interessi. Tutte le loro qualità i dipendenti del Crab le hanno dimostrate nella gestione di progetti di ricerca di alto valore portati a compimento nel corso di più di 20 anni di attività”, va avanti, “mettendosi a disposizione del Miur, del Mipaf e dell’Enea, che ben conoscono il valore aggiunto degli impianti del Consorzio, al contrario di Lobene. Secondo il proprio codice etico, Confagricoltura deve ‘promuovere, curare e favorire iniziative tecniche, economiche, culturali tendenti alla salvaguardia e alla valorizzazione del mondo agricolo, collaborando attivamente con le autorità pubbliche nell’ambito delle attività di promozione, rappresentanza e tutela delle proposte’. Mai Confagricoltura ha tutelato gli interessi di un consorzio votato all’innovazione agricola e allo sviluppo dell’economia”.

“Ci si chiede”, conclude Crab: “Lobene parla senza cognizione di causa”, “come mai esce un articolo di dissenso rispetto alle posizioni assunte da Cna, Confindustria e Confartigianato che, al contrario sanno perfettamente che le strutture del Crab sono state da sempre messe al servizio del territorio. Ci si chiede anche, dalla lettura delle sue parole, come possa essere possibile che un presidente di Confagricoltura non conosca assolutamente il lavoro svolto e le potenzialità di una realtà presente nel suo territorio da anni. Ci si spiega infine il motivo per cui si è arrivati a questo punto: si è creduto alle chiacchiere di tutti quelli, politici e presidenti di passaggio, che hanno aperto la bocca e lasciato uscire il fiato senza avere cognizione di causa”.

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