La Marsica di Tommaso Brogi (1900) – Parte IX

La Marsica di Tommaso Brogi (1900)
Tradotta e resa leggibile da Franco Francesco Zazzara
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In seguito i monaci comprarono i feudi di Lecce ,Gioia ; Tempio , Vico , Corcumello , la chiesa di S. Nicola di Cappelle.   In questo modo il monastero ( o Abbazia) della Vittoria divenne in seguito un feudo di qualche importanza nella Marsica .Il suo stemma era uno scudo , sovrastato da una mitra ,sullo sfondo tre ponti con sopra due pastorali e cinque gigli in oro intorno allo scudo . Dopo poco piu’ di duecento anni l’Abbazia decadde . I monaci , quando abbandonarono il monastero, trasportarono la sacra immagine della Madonna dentro una cappella di Scurcola . . Il Vescovo di Pescina Matteo Colli  , a sue spese , fece ampliare la Cappella e ne fece una bella Chiesa . La vera ragione dell’abbandono dell’Abbazia furono le angherie e le prepotenze che i monaci dovettero subire da parte dei Colonna .  Quando Fabrizio Colonna ebbe l’investitura della Contea di Albe e di Tagliacozzo , mal vedeva i possedimenti del monastero che si trovavano nel bel mezzo della sua Contea . Bramoso di possederli , non mancò al suo potere di riuscirci . Nell’anno 1505 fece nominare Alfonso Colonna commendatario del Monastero , amministratore dei beni del monastero  . In effetti ne  diventò assoluto padrone , facendo mancare persino il necessario ai monaci , che , poco alla volta , abbandonarono il monastero e furono costretti a mendicare sul territorio . Ad Alfonso Colonna restarono tutti i feudi , con tutte le rendite , non per terremoto o guerre , ma per arricchire con avidità la sua casata di possessi del regno .

  I DE PONTE

La Marsica si costituì quasi interamente sotto i tre feudi di Tagliacozzo , di Albe e di Celano .

TAGLIACOZZO si trova nell’altipiano marsicano ad ovest del già Lago Fucino , distante da esso circa 24 Km . Il suo caseggiato si estende , presentando un aspetto fra i più pittoreschi , dal piano su per la costa di un rigido monte . Sulla cima del monte stesso , si vedono , su una roccia tagliata a picco , isolate e tetre massicce muraglie , resti del castello baronale . L’origine di Tagliacozzo non è nota, né è nota l’origine del suo nome . Nell’anno 1187 Tagliacozzo era proprietà in parte dei De Ponte e parte dai Bonaventura .

Dopo la morte di Corradino , il Re Carlo D’Angiò rafforzò il suo potere nel Regno ed iniziò dei cambiamenti : trattò crudelmente i Baroni che sospettava essere stati suoi nemici e remunerò ampiamente quelli che gli erano stati fedeli . I feudatari De Ponte furono ben accetti da Carlo . La famiglia De Ponte era di antica nobiltà , feudataria nello Stato della Chiesa . Nel tempo si era imparentata con i Gran Conti dei Marsi . Essi costruirono il Castello di S. Maria , detto appunto Ponti . Sotto gli Angioini crebbero in maggior potenza . Furono presenti non solo nella Marsica , ma anche in altre parti d’Abruzzo.

Oderisio De Ponte era signore di Scurcola e nel 1269 ottenne dal Re Carlo il permesso di esonerare gli scurcolani dal pagamento di una tassa e quando Scurcola fu data in feudo all’Abbazia della Vittoria , egli ebbe in cambio la terra di Pettorano, dove fissò la sua dimora.

Andrea era signore di parte di Tagliacozzo e di altre terre e castelli. Ebbe dodici figli . Chiese il permesso al Re di poter far sposare sua figlia Sibilla con Matteo Orsini  ; lo stesso fece per suo figlio Andrea Novello ( per distinguerlo dal padre)  per sposare Cecilia Colonna . Andrea Novello era proprietario di Pereto , Oricola e parte di Tagliacozzo . Dopo la morte di Andrea , furono feudatari in Marsica i suoi figli Francesco ,Pietro , Guglielmo , Giacomo ed Oderisio .

Carlo II° nell’anno 1294 investì un Orsini del feudo di Tagliacozzo , con un tributo annuo di quaranta once d’oro . Gli Orsini cominciarono a “molestare “ i De Ponte, nonostante fossero diventati parenti con i matrimoni incrociati . La casata Orsini , potentissima , altera , ambiziosa ed oltretutto intraprendente , voleva costruirsi un feudo vicino a Roma ( casa loro ) . I De Ponte erano di indole pacifica ed attaccati per tradizione alla legalità : vinse la prepotenza e Tagliacozzo passò sotto gli Orsini . Dopo quaranta anni dalla investitura di Napoleone Orsini a Tagliacozzo , i De Ponte sparirono  come d’incanto dalla storia .  Angherie, intrighi e forse violenze da parte degli Orsini produssero un tanto disfacimento .

Pietro De Ponte figlio di Andrea Novello si ridusse al Castello di Corcumello  . Ancora oggi è possibile vedere il loro stemma nei ruderi del castello , dove nacquero Giovanni e Tuzia .

Giovanni De Ponte fu un dotto e distinto ecclesiastico , diventato Cardinale . Era stato Vescovo di Sutri , di Nepi e di Bitonto .

Famiglia VETOLI .-Antica famiglia della Marsica , proveniente da quella feudataria nel reatino.

Un Sante Vetoli fu uomo di lettere . Virgilio Orsini Conte di Albe e Tagliacozzo lo inviò a Firenze per comporre le questioni che aveva con la famiglia Colonna , ma forse fu inviato a Firenze per i pericoli che attraversava in quel periodo il regno di Alfonso di Napoli . Fra gli Orsini ed i Colonna l’inimicizia era allo stato più acuto e si risolse in modo violento , come vedremo .

  I CONTI DI TAGLIACOZZO

RAINALDO ORSINI:- Fu il primo ad avere il titolo di Conte di Tagliacozzo , di cui fece un gran feudo : la Contea di Tagliacozzo , che durò per più di cento anni . Era del ramo di Bracciano , fu di spirito guerriero ed ambizioso , assetato di averi e di onori , fu valente capitano . Godette di favori presso la Regina Giovanna I che lo fece ricco di molte terre e castelli . Oltre ad essere conte , fu nominato signore di Pescara ed amministratore del patrimonio del Duca di Calabria . Ebbe il comando della Compagnia di San Giorgio . Nell’anno 1379 Rainaldo Orsini aiutò Ruggiero Conte di Celano a ridurre all’obbedienza il figlio Antonio che gli si era ribellato . A  Roma si voleva un papa italiano e fu eletto il Cardinale Bartolomeo Frignano arcivescovo di Bari , con il nome di Urbano VI° , uomo nevrotico e imprudente ; egli fece dividere la Chiesa  e gli fu contrapposto un altro Papa , Clemente VII° ( Roberto di Ginevra ) , che pose la sua residenza ad Avignone . Venne in Italia Carlo di Durazzo ,nipote di Luigi d’Ungheria , con la pretesa del Regno . La regina Giovanna I era favorevole a Clemente VII° , per cui fu scomunicata da Urbano VI° che consegnò il Regno a Carlo di Durazzo . Egli si impadronì della Rocca di Spoleto , combattè nel viterbese e nell’orvietano . Nel dicembre dell’anno 1380 gli abitanti di Tivoli occuparono il territorio di Subiaco ( Vicovaro , S. Polo ed altri ) e ,sconfitto Corrado conte di Anticoli , seguace degli Orsini , giunsero a Tagliacozzo; i Tivolesi vinsero in battaglia . Rainaldo Conte si ritirò dentro lo stato di Celano , mentre i Tivolesi abbattevano tutti gli stemmi degli Orsini . Rainaldo di Celano inviò Angelo Brunello Cancellieri ( di Tivoli ) per preparare la pace , ai seguenti patti :- il bottino conquistato dai Tivolesi restava di loro proprietà ,parte del Castelllo di Saracinesco passava ai Tivolesi , si dovevano restituire i prigionieri di ambo le parti e ci doveva essere una confederazione in eterno fra Tivoli e gli Orsini . Nel 1380 Carlo di Durazzo , che si preparava alla conquista del Regno , mandò alcune sue schiere nella Marsica . Rainaldo la difendeva , ma i soldati dell’uno e dell’al tro schieramento erano della Compagnia di san Giorgio : fecero comunella e quelli di Carlo tornarono a Roma . Carlo spedì in loro sostituzione  una forte compagnia di Bretoni .    Rainaldo vi andò contro , ma cadde nelle loro mani . Fu liberato dai suoi , ne restò ferito . Si recò dopo a Pescara , per prenderne possesso , come aveva deciso la Regina .I soldati della Compagnia di San Giorgio , acquartierati lì , lo fecero di nuovo prigioniero . Fu liberato di nuovo , dietro pagamento , ed andò a L’Aquila , sdegnata contro Andrea De Pretatti , detto Ceccantonio , che si era impadronito di una rocca del Comune ( San Donato ), di cui era vassallo . La Rocca di San Donato era vicina ai possedimenti di Rainaldo , che si unì agli aquilani e andò a Tagliacozzo . Antonio Camponesco , detto Arciprete , capo delle milizie aquilane , si recò a Torano , nel Cicolano ; assalì Collefegato ( l’odierna Borgorose) , Corvaro e Poggio . Ceccantonio venne a Torano per affrontare il Camponesco . Il Ceccantonio  fu fatto prigioniero e consegnato agli Orsini . I maggiorenti aquilani mandarono a Tagliacozzo il Conte di Montoro per riavere il Ceccantonio. Si accordarono in modo che gli aquilani lo tenessero in custodia ,  dando in ostaggio agli Orsini quattro personaggi importanti de L’Aquila . Gli Orsini però , dietro pagamento di cinquemila fiorini riconsegnarono i quattro ostaggi e decapitarono Ceccantonio .   I successi di Carlo di Durazzo costrinsero la regina Giovanna ad adottare come figlio Luigi duca D’Angiò , fratello di Carlo V° Re di Francia . Questa adozione fu l’inizio delle guerre per la successione degli Angioini . Appena entrato a Napoli , Carlo fece prigioniera Giovanna , la fece rinchiudere in Basilicata , nel Castello di Muro ,e la fece uccidere . Luigi I° nel 1382 entrò nel regno e venne a L’Aquila , accolto con entusiasmo : era governatore della città Rainaldo .L’anno seguente Carlo mandò Bartolomeo di Sanseverino ,per conquistare L’Aquila . Questi si accampò a Preturo dove giunse Rainaldo portando rinforzi : i soldati di Carlo , sconfitti , furono quasi uccisi tutti . Bartolomeo fu fatto prigioniero . Dopo la morte di Luigi del 1384, il regno d’Italia restò a Carlo  ; a lui si sottomise L’Aquila ottenendo il perdono . Rainaldo , per la sua ribellione , perse il feudo , lo sostituì il fratello Giovanni .

GIOVANNI ORSINI :- Nell’anno 1390 a L’Aquila c’erano sempre attriti fra le due famiglie più importanti , la Camponesca e la Pretatta . Rainaldo stava con i Pretatti  e voleva impadronirsi della città , insieme con il barone Berlingiero Cantelmi . Il popolo era vigile e , all’indomani del 14 aprile dello stesso anno , quaranta persone ben armate andarono al convento di San Francesco , dimora di Rainaldo; irruppero con forza e Rainaldo , Cantelmi con i loro familiari, ebbero appena il tempo di rifugiarsi in chiesa . Furono inseguiti: Rainaldo fu ferito, portato in strada e barbaramente ucciso . Gli altri furono portati in prigione : Giovanni Orsini si trovava in Aquila e fu portato nella casa di Giovan Paolo Camponesco  . I popolani lo rapirono , insieme con Cantelmi , e lo decapitarono senza giudizio .

GIACOMO ORSINI :-   Fu il successore di Giovanni nella Contea . Fu ostile al re Ladislao contro i Pontefici . Alla venuta di Luigi II° D’Angiò , chiamato da papa Alessandro V° (1410) , Giacomo Orsini e la sua gente gli rese omaggio e fedeltà . Quando Luigi tornò in Francia ed il papa fece pace con Ladislao , anche Giacomo Orsini  tornò all’ubbidienza del Re Ladislao , e ricevette i suoi feudi , di cui era stato spogliato .Nell’anno 1413 Ladislao ,nonostante il trattato , invase di nuovo lo stato e Roma stessa , con ferocia inaudita , Giacomo seguì la causa papale . Re Ladislao si irritò ed affidò ai magistrati di Tivoli per aiutare il suo commissario Russo d’Aquila a restituire le terre ,i castelli e tutti i luoghi della Contea di Tagliacozzo . Ma i Tivolesi risposero che non potevano farlo , poiché erano stretti di amicizia con gli Orsini . Il re non potè vendicarsi : Si ammalò e morì a Napoli nel mese di aprile del 1414. Gli successe Giovanna II , che non aveva idee bellicose ; i beni di Toscana e di Roma tornarono al primitivo stato.

LUIGI ORSINI :.- Fra Alfonso Re d’Aragona e Luigi III° D’Angiò nacque una guerra , la causa scatenante fu l’adozione che la regina Giovanna fece per Alfonso , in modo tale da opporlo a Luigi che era il pretendente al trono . Giovanna in seguito ripudiò Alfonso e adottò Luigi . Questa guerra “di possessione”  durò quasi venti anni (1420-1422)  , morì Luigi e gli successe suo fratello Renato . La guerra gettò nel caos più totale :   i capitani dell’uno o dell’altro partito facevano continui voltafaccia per servire l’uno o l’altro dei contendenti ( a seconda del pagamento ) . I feudi passavano con una vertiginosa rapidità nelle mani ora di uno ora di un altro ; terre che cambiavano signori due, tre volte l’anno . Quante sciagure per i miseri abitanti !.

  LA CONTEA  di ALBE SOTTO GLI ANGIOINI

Capoluogo della Contea era Avezzano , ma Albe continuò ad avere l’antico nome della Contea . Nel primo medio- evo essa era soggetta ai Gran Conti dei Marsi . Sotto i Normanni  fu capoluogo del feudo , dipendente però da Celano ; sotto il dominio degli Svevi fu dei De Ocra , di Federico principe di Antiochia e dei De Poli . Dopo la battaglia di Scurcola , Carlo D’Angiò la distrusse completamente , essendo stata sua nemica e pian piano andò scomparendo , restandone solo la Rocca con pochi abituri dentro le vecchie mura di cinta . Suoi abitanti furono :

CASA DE TUZZIACO ( o DUSSIACO) :- Erano i signori di Albe ai primi anni del regno di Carlo . In seguito appartenne a Filippa  imparentata con essi .

FILIPPA :- Viene ricordata per un lite furibonda che ebbe con i monaci della Vittoria  , per la pesca nel Lago Fucino .  Ella fece armare un galeone sul Lago per inseguire e perseguitare i pescatori che portavano il pesce ai monaci , fin sulla spiaggia . Intervenne Carlo II° che fece cessare simili violenze , fece una concessione limitata , facendo dividere il Lago : ma i monaci poterono continuare a pescare ovunque .Filippa ebbe la Contea di Albe dal 1277 al 1308.

MARIA di DURAZZO :- Era la moglie di Carlo, Duca di Durazzo , l’istigatore dell’omicidio di Andrea d’Ungheria , il primo marito di Giovanna I e vendicò la morte del fratello , quando venne in Italia  Ludovico Re d’Ungheria : Maria e la Regina si rifugiarono in Provenza . Ludovico lasciò il regno ed esse tornarono a Napoli . Il marito di Maria , Carlo , fu ucciso . In seguito ella ebbe altri due mariti : il Duca Del Balzo e Filippo Principe di Taranto . Avezzano fu invasa in questo periodo : Filippo di Taranto era in contrasto con il Duca d’Andria che chiamò in soccorso Ambrogino , figlio illegittimo di Bernabò Visconti di Milano . Anno 1363 : Filippo aveva possedimenti nella Marsica ed Ambrogino colse l’occasione per rimpinguare di bottino la sua masnada . Venne dal cicolano e saccheggiò Avezzano , portandosi in Puglia . Dopo il passaggio di Ambrogino nella Marsica , scoppiò la peste in maniera così micidiale che le contrade restarono deserte .

La contessa Maria morì il 20 maggio del 1366 ed il feudo passò nelle mani di Ludovico di Navarra , nipote del Re Carlo II° .

GIOVANNA di DURAZZO :-  Fu figlia di Maria . Nell’anno della sua investitura (1372) , fu tolta una tassa ad Avezzano .Era moglie di Roberto D’Artois . Quando Carlo di Durazzo si impossessò del Regno , Giovanna e suo marito restarono fedeli alla Regina Giovanna . Dovettero rifugiarsi dentro il Castel Nuovo di Napoli .

Nell’anno 1388 il re Ladislao , minore d’età- e sotto la tutela della madre Margherita , vendette parte del Lago Fucino al Conte di Celano .Il regno fu poi diviso in due parti : l’uno di Ladislao e l’altro di Luigi II° D’Angiò, che essendo minorenne , fu tutelato da sua madre Maria . Scese in Italia nel 1390 , portandosi dietro il principe Luigi di Savoia , al quale concesse molti feudi ,  per i servizi prestati, fra i quali quello di Celano , di Manoppello , di Albe e di altre terre . Fu nominato anche vicerè d’Abruzzo e governatore di Aquila .

LA REGINA MARGHERITA .- nel 1405 si sa che la regina Margherita era anche contessa di Albe . Ella definì un contrasto fra i luchesi e gli avezzanesi per il possesso del territorio di Penna .

LORENZO COLONNA :-Giovanna II ristabilì buoni rapporti con la santa sede e con il papa Martino V° Colonna : donò alcuni feudi a suoi parenti Colonna , Albe fu di Lorenzo Colonna .

ANTONIO COLONNA :-Lorenzo Colonna morì nel 1423 in un incendio ; gli successe suo figlio Antonio .

ODOARDO COLONNA :-Nel 1427 il papa Colonna ( Martino V° ) fece la divisione dei beni di questa famiglia ed assegnò la Contea di Albe e di Celano ad Odoardo , insieme alla città Marsi con il titolo di Ducato . Odoardo era minorenne , per cui fu tutelato da sua madre Sveva Caietani .

Dopo la morte di Giovanna II avvenuta nel febbraio del 1435 , la Contea di Albe cadde nel potere di
GIACOMO   CALDORA , che aveva antenati francesi , giunti nel regno al seguito di Carlo I° D’Angiò  . Giacomo fu di pronto ingegno e di facile parola , amante delle lettere e dell’arte militare , di cui fondò una scuola . Diventò famoso per aver sconfitto Braccio Da Montone , durante l’assedio di Aquila . Fu servo di Renato, che lo ricompensava bene : in regalo ebbe il Ducato di Bari , le città di Bitonto , di Ascoli , Castellana ,Stabiano e molte terre in Abruzzo . Nel 1436 divenne Conte di Albe . Pochi mesi prima di morire sposò Covella Da Celano .  Alla causa di Renato venne a mancare l’appoggio del defunto Giacomo , per cui iniziò a prevalere il partito di Alfonso . Dopo la battaglia di Troia del 1441 in cui Renato fu sconfitto ,  Alfonso prendeva Napoli .

ANONIO CALDORA :- Figlio di Giacomo  gli successe nel Contado di Albe.

   AVEZZANO

Sotto gli Angioini Avezzano fu capo del Contado di Albe . Nella Cronica di Cassino di Leone Ostiense , si ha notizia di Avezzano nell’anno 854 , per l’esistenza della chiesa di San Salvatore descritta da Leone. C’è stato chi disse che Avezzano sorse dai resti di Albe dopo le invasioni barbariche , altri dai pescatori della riva del Lago Fucino ed altri ancora dalla località Pantano , ove i romani avevano il tempio a Giano Bifronte . Intorno sorsero dei piccoli casali : Castelluccio , San Lorenzo ,San Leonardo , Cerrito ,S. Felice alla Grotta di Claudio , Santa Maria di Vico , Vico etc .. Al tempo dei Gran Conti dei Marsi , dipendeva da essi . Sotto gli Svevi divenne feudo a parte . Fu recintato di mura , ora scomparse , nell’anno 1156 . Le mura munite di fossato avevano tre porte : San Rocco , San Francesco e San Bartolomeo . Gentile da Pagliara vi fece costruire una Rocca , che Virgilio Orsini trasformò in Castello . Dopo la conquista dei Normanni , Avezzano crebbe d’importanza , col trasferimento degli abitanti dei vichi vicini , essendo diventato un  feudo . Cessò di essere feudo negli ultimi anni del dominio svevo , quando passò alla Contea di Albe . Carlo I°D’Angiò distrusse la città di Albe  e fece ridiventare Avezzano centro della Contea .

Nel secolo XIV° fu concesso ad Avezzano uno statuto : cominciava a smuoversi l’antico gioco feudale , non più servitù della gleba , stavano per risorgere il diritto personale e l’indipendenza individuale , similare allo Ius Quiritium  .  Le Contee di Albe e dopo di Avezzano furono alternativamente sotto gli Orsini ed i Colonna .

Le disposizioni che si notano nello Statuto di Avezzano riguardano la polizia urbana e rurale , l’igiene , l’edilizia e l’attribuzione del giudice . I maggiorenti si chiamavano Massari , con il titolo di Nobili e  Magnifici : loro compito era amministrare il Comune . Dai Massari dipendevano i Balivi , i Giurati ,i Confidenti e i Catapani  .

  I Conti di Albe e di Tagliacozzo sotto gli Aragonesi

 GIOVANNI ANTONIO ORSINI:- Fu il successore di Carlo Orsini . Parteggiò per Renato nella “guerra di possessione” : Con diecimila uomini radunati anche dal cardinale di Taranto , entrò in Abruzzo , occupò il contado di Alpe e diede alle fiamme Trasacco con i beni della Chiesa , l’anno era il 1441, e il contado di Albe fu unito a quello di Tagliacozzo . L’occupazione di Albe fu un sopruso nei confronti dei Colonna , ai quali il Contado era stato concesso dalla Regina Giovanna II . I Colonna però non si rassegnarono e misero nel frattempo lo zampino sulla terra di Capistrello .Giovanni Antonio morì nel 1456 , senza figli maschi .

I Colonna si apprestavano a riprendersi la Contea di Albe . Gli Orsini , con Napoleone e Roberto , assediarono la corte di Napoli per farsi rendere la Contea ; da parte dei Colonna c’era Odoardo che le reclamava entrambe .La corte di Napoli ben sapeva che bisognava tenersi amiche entrambe le famiglie , nel vigore della loro potenza , le teneva a bada : I Re di Napoli si servivano volentieri di esse per frenare la potenza dei Papi . In questo frangente sorse la ribellione dei Baroni , iniziata dall’ambizioso Principe di Taranto , Giovanni Antonio Orsini che chiamò in aiuto il figlio di Renato , Giovanni D’Angiò ,pretendente al trono . I fratelli Napoleone e Roberto Orsini si schierarono dalla parte del Re , mentre i Colonna stettero a guardare gli eventi .

NAPOLEONE e ROBERTO  ORSINI :- Figli di Carlo di Bracciano . Napoleone occupò presso la Santa Sede la carica di gonfaloniere , vale a dire generalissimo di milizie . Roberto si mise al servizio del Re di Napoli , fu valoroso condottiero di eserciti . Quando era in battaglia , andava sempre a capo scoperto , per cui fu chiamato “il capitano senza paura “. Papa Pio II° e il Duca di Milano si allearono con il Re e Napoleone Orsini entrò in Marsica alla guida di milizie papali . Dopo la battaglia di Sarno del 1460 , Napoleone ferito nel viso , dovette ritirarsi . Giovanni Piccinino che militava per il duca Giovanni D’Angiò , si impadronì della Marsica , ad eccezione di Tagliacozzo . L’anno seguente le forze papali rinforzate dal capitano del Re  Federico Feltro, tornarono in Marsica dove gli Angioini erano diventati più potenti . Mariano di Camerino , che difendeva Trasacco , si arrese ; furono espugnate le Rocche di Scurcola e di Albe difese da Baglione Carlo , da Schiavo Luca e da Mutto Giovanni . Federico duca d’Urbino con il Cardinale di Teano  , dopo aver combattuto a L’Aquila giunsero in Marsica . Nel 1462 ci fu la battaglia a Troia e Roberto ne riportò una vittoria con la quale sgominò le forze nemiche . Il Duca Giovanni insieme con il Piccinino invasero dunque di nuovo la Marsica e conquistò Trasacco , con gli accordi . Arrivarono anche Roberto con Matteo di Capua , Alessandro Sforza da Cotignola capitano del Duca e luogotenente del re . Da Sora salivano le milizie papali sotto il comando di Napoleone Orsini e Federico D’Urbino . Il Piccinino e il Duca Giovanni si ritirarono , per la debolezza delle loro forze in campo . Alla fine della guerra , fu concesso ad Antonio Piccolomini ( nipote del papa ) la Contea di Celano . Roberto e Napoleone Orsini ebbero l’ordine di scacciarvi Roggierotto figlio di Iacovella . Mentre Roberto espugnava il Castello di Ortucchio , fu colpito in fronte da una grossa  pietra che gli fece perdere i sensi .

Per approfondimenti: https://francofrancescozazzara.wordpress.com/

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