Il “no” delle mamme alle scuole di Avezzano. Parte la petizione

I genitori dal sindaco in Comune: Basta con i figli a scuola nei seminterrati, abbiamo paura del terremoto e vogliamo leggere la sicurezza degli stabili sulle carte. Basta solo chiacchiere!

Avezzano. Si sono riuniti alle dieci davanti alle scuola Mazzini – Fermi. Le comunicazioni passano su un gruppo di whatsapp, dove pian piano si stanno unendo i rappresentanti di tutte le scuole.

Sono i genitori degli studenti di Avezzano, dalla scuola dell’infanzia alle medie. Vogliono sicurezza per i figli e la certezza che tra dieci giorni rientrino in scuole sicure e che in caso di terremoto non crollino in testa a chi le frequenta.

Dopo la bufera creata dalla chiusura della scuola di San Simeo, in via Sabotino, dove gli studenti non rientreranno perchè saranno spostati nell’istituto per Geometri (a quanto pare al dirigente scolastico la cosa è stata comunicata quando già era stato tutto stabilito) e dove però ancora ci sono dentro i bambini del centro estivo, come se nulla fosse, i genitori dei bambini che frequentano le Mazzini – Fermi iniziano a far sentire la propria voce.

“I bambini della prima elementare”, raccontano davanti alla scuola, “frequentano dei locali che si trovano nei seminterrati. Non abbiamo mai visto di buon occhio la cosa!, vanno avanti, “anche perché non è un buon modo di accogliere gli studenti che si affacciano al mondo della scuola. Ora più che mai ci rifiutiamo di accettare questa cosa”.

E’ così che il gruppo di genitori, ieri mattina, ha incontrato il sindaco Gianni Di Pangrazio e i dirigenti del settore tecnico per chiedere rassicurazione. Il primo cittadino ha ribadito di “aver vissuto tutta la sua vita nell’onestà e nella trasparenza” e che la sicurezza dei bambini è la sua priorità.

Fatto sta che il 19 agosto, come mostrato dall’opposizione in una conferenza stampa che si è tenuta nella stessa stanza in cui Di Pangrazio ha incontrato i genitori, poco dopo, l’amministrazione comunale aveva diramato una nota alla stampa in cui annunciava che avrebbe tagliato i costi dell’affitto del Noesis, struttura privata che si trova al nord della città e che già ospita numerosi studenti di ogni età, per “bussare” alla provincia per chiedere la disponibilità delle aule già adeguate alle nuove norme antisismiche.

Una decisione annunciata ma su cui è stato fatto un passo indietro, considerato che la sera in cui su San Simeo si sono accesi i riflettori della stampa nazionale, il contratto con il Noesis è stato rifirmato.

I genitori però ora non ci stanno. Vogliono le carte che attestino la sicurezza delle scuole. Al momento una sola cosa è chiara: il 12 settembre i bambini dei “genitori sul piede di guerra”, non rientreranno a scuola.

Intanto è partita la petizione. Il gruppo di genitori che è andato in Comune chiede che i bambini possano essere ospitati nelle casette che hanno già ospitato gli studenti dello Scientifico in via Aldo Moro, mentre rifacevano loro la scuola.

La soluzione dei moduli di via Aldo Moro costerebbe al Comune una cifra che si aggira intorno ai 40mila euro al mese. Una cifra che i genitori si sono detti disponibili a pagare anche autonomamente, per la sicurezza dei propri figli. Il sindaco ha però rassicurato che eventualmente quei soldi non usciranno dalle tasche degli avezzanesi, “già gravate da numerosi problemi”.

Nel frattempo le pagine di Facebook si accendono a furia di botta e risposta di post al vetriolo. Al Comune di Avezzano, infatti, pare che stia arrivando il nono dirigente. Un incarico da circa 100mila euro l’anno.

Cosa succederà dunque all’apertura delle scuole?

Il sindaco e i dirigenti spiegano che stanno facendo il possibile e che l’opposizione e alcuni media stanno facendo solo “sciacallaggio”.

I genitori annunciano: “Basta chiacchiere, qui si parla dei nostri figli”.

 

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