Parco Sirente Velino: “Il veterinario ha una competenza fuori discussione”

Il direttore del Parco Sirente Velino, Oremo Di Nino, sulla pagina Facebook dell'Ente fa chiarezza sull'azione del veterinario contestato

Celano. Dopo la segnalazione fatta a Terremarsicane, da un allevatore di Celano, sulla morte in montagna di una cinquantina di pecore, il Parco Sirente Velino, tramite il direttore Oremo Di Nino, risponde all’articolo, sulla pagina Facebook dell’Ente.

Di seguito la nota lasciata sul social network.

Non appena ci viene segnalata una aggressione alla fauna domestica dentro il territorio protetto il nostro veterinario, appositamente incaricato dal Parco, verifica insieme alle autorità competenti (CFS e ASL) se il danno è stato prodotto dalla fauna selvatica e cioè lupo e/o orso per il rispettivo indennizzo. La competenza professionale del veterinario è fuori discussione tant’è che è assolutamente in grado di distinguere una aggressione da lupo o da cane randagio o inselvatichito. La differenza non è di poco conto perché nel primo caso l’indennizzo è a carico del Parco, nel secondo a carico della ASL. Lascio pertanto al buon senso di chi legge capire perché la ASL ci tiene molto a dichiarare che l’aggressione sia addebitabile ai lupi. Inoltre è palese a tutti il fenomeno del randagismo causato da chi abbandona i propri cani o chi non li registra all’anagrafe canina per convenienza. Il parco è stato sempre vicino agli allevatori adoperandosi a vaccinare i cani da guardiania delle pecore presso di loro. Pertanto come Direttore del Parco Sirente Velino non condivido una denuncia pubblica così infondata e confermo la stima nei confronti del Veterinario incaricato che non ha mai dichiarato un falso per favorire chicchessia.

L’ accertamento da predazione è una “PERIZIA MEDICO LEGALE” in quanto si tratta di certificare la causa di morte di un animale. Questo, come per la Medicina Umana viene fatto sulla base di una constatazione e descrizione delle lesioni anatomopatologiche che vengono rilevate in sede di sopralluogo. Il sopralluogo si svolge in maniera standard e secondo protocolli ben definiti e scientificamente validi, pubblicati e riconosciuti a livello mondiale. La perizia comprende anche una sezione dove vengono descritte le azioni preventive e le tecniche di gestione del bestiame da correggere per migliorare la prevenzione.
La Perizia Medico Legale comprende anche una dettagliata documentazione fotografica e una sezione dove vengono descritti ed elencati, nel dettaglio, i campioni prelevati sulla carcassa o nell’ambiente, al fine di monitorare anche lo stato sanitario della fauna selvatica e del bestiame domestico.

Il Medico Veterinario del Parco è in possesso dei requisiti e delle Specializzazioni formative certificate nel settore della Medicina Forense Veterinaria e medico legale e dell’ opportuna esperienza sul campo in gestione sanitaria della fauna selvatica e bestiame domestico. Sul posto interviene il Corpo Forestale dello Stato in qualità di Ufficiale di Polizia Giudiziaria ed il Servizio Veterinario della Asl esclusivamente per quanto riguarda le pratiche di smaltimento della carcassa e l’esclusione delle malattie infettive. I danni causati da cani siano essi randagi o rinselvatichiti vengono indennizzati dalla Regione e dai Comuni come previsto dalla Normativa Nazionale. I danni da fauna selvatica protetta vengono, invece, indennizzati dall’ Ente Parco.

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