Massa d’Albe. Valori di ammoniaca nell’aria inaccettabili. Dopo le relazioni dell’Arta e dei carabinieri del Noe arriva per l’impianto Cesca di Massa d’Albe la diffida della Regione.
Il provvedimento porta la firma del dirigente del settore gestione rifiuti della Regione Abruzzo Franco Gerardini e del responsabile dell’ufficio Marco Famoso.
Arriva la prima “vittoria” per i cittadini di Massa d’Albe che risiedono nelle vicinanze dell’impianto che da primavera non fanno altro che segnalare che l’aria è irrespirabile e che un forte odore acre non li lascia dormire la notte.
Ammoniaca nell’aria vuol dire che non si esclude il pericolo per l’uomo e pertanto, all’indomani anche dell’inchiesta di Terremarsicane, arriva la diffida a intervenire e a mettersi in regola, per Domenico Contestabile, l’imprenditore proprietario della Cesca, che si occupa di compostaggio.
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Entro il termine stabilito l’azienda dovrà rientrare nei parametri delle emissioni dell’aria non solo di ammoniaca ma anche di tutte le altre sostanze e in generale dei fumi che salgono dal compostaggio dei rifiuti.
L’apertura del procedimento amministrativo nei confronti dell’azienda, che come è stato accertato ha problemi con il biofiltro che non è a norma secondo le prescrizioni in materia della Regione, è stato notificato anche all’avvocato Graziella Rubeo, consigliere comunale di opposizione che ha avviato una vera e propria battaglia contro la stessa autorizzazione da parte della Regione, all’insediamento a Massa, tra le abitazioni.
L’avvocato Rubeo, qualche giorno fa, aveva anche presentato un esposto alla Procura di Avezzano, per richiedere l’esibizione pubblica di tutta la documentazione relativa ai rilievi.
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