Avezzano – Sottrae materiale elettrico dal magazzino del Cam e lo vende a un’azienda del nucleo industriale di Avezzano incassando 100 euro: il dipendente ”infedele”, incastrato dai sistemi di sorveglianza, è stato licenziato in tronco dal Consorzio Acquedottistico Marsicano. Per i vertici dell’azienda di gestione del servizio idrico integrato, impegnati in una dura battaglia per riportare il Cam in acque meno agitate, il raid dell’operaio ha fatto venir meno “l’elemento fiduciario che costituisce il presupposto fondamentale della collaborazione per il rapporto di lavoro tra le parti”.
Il pesante provvedimento disciplinare è stato adottato dopo un faccia a faccia dove l’ormai ex dipendente ha ammesso, “nero su bianco”, di aver prelevato e venduto i cavi elettrici custoditi nel magazzino a un’azienda del nucleo industriale. La vicenda sembra destinata ad avere anche risvolti penali e non solo per l’ex operaio: il Cam, infatti, oltre al licenziamento immediato, ha presentato un esposto “per sottrazione di materiale aziendale” al Commissariato della Polizia di Stato di Avezzano chiedendo all’autorità giudiziaria il sequestro dei cavi elettrici rubati che potrebbero essere reimmessi in commercio abusivamente arrecando danni a chi opera correttamente sul mercato.
La ferma azione della nuova governance del Cam, (Paola Attili, Presidente; Giuseppe Venturini, Amministratore delegato; Armando Floris, consigliere di gestione) in linea con le indicazioni del Consiglio di sorveglianza, con fiore all’occhiello il drastico abbattimento di consulenze ed esternalizzazioni, la riduzione dei costi di gestione e dell’energia elettrica e, non ultima, l’inversione di rotta sul debito, quindi, non fa sconti a nessuno: neanche ai dipendenti “infedeli”