Inchiesta Santa Croce, avvisi di garanzia per Colella e Montanaro per il reato di danneggiamento

Il gip Francesca Proietti ha convalidato il sequestro penale ordinato dalla procura di Avezzano e eseguito dai carabinieri e ha emesso due avvisi di garanzia per l'amministratore di fatto e di diritto dell'azienda. Il reato è il danneggiamento di cose destinate all'uso di pubblica utilità

Canistro. «A seguito della scadenza della concessione dello sfruttamento delle acque minerali “San Antonio – Sponga” manomettevano rendendolo inservibile il misuratore di portata preposto alla verifica della portata e della quantità del flusso idrico in entrata allo stabilimento produttivo della società. Con l’aggravante di aver commesso il fatto su cose destinate a pubblico servizio o utilità». E’ quanto si legge nel decreto firmato dal gip del tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, che ha emesso due avvisi di garanzia che sono già stati notificati a Camillo Colella, amministratore di fatto e Nicolino Montanaro, amministratore di diritto della società Santa Croce Spa.

Nelle carte ufficiali si legge come la Proietti ricostruisce minuziosamente quanto confluito nel fascicolo aperto dal pm Roberto Savelli della Procura di Avezzano, che ha ordinato con un decreto ad hoc la perquisizione e il sequestro penale eseguito dai militari dell’Arma di Tagliacozzo, che ha portato ad individuare un misuratore preposto alla verifica della portata del flusso idrico che è stato danneggiato affinché non segnasse correttamente il passaggio delle acque.

La Proietti, annunciando l’apertura del procedimento penale nei confronti di Colella e Montanaro, ha di fatto convalidato il sequestro.

«Vista la richiesta di convalida ed emissione di decreto di sequestro preventivo presentata dal pm, ritenuto che il reato ipotizzato dal pm sia allo stato degli atti e “prima facie” astrattamente configurabile, posto quanto emerge dall’attività investigativa sinora acquisita al fascicolo del pm», scrive il gip nel decreto, «tenuto conto degli accertamenti compiuti dal personale del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del territorio e politiche ambientali della Regione Abruzzo nei sopralluoghi dell’estate del 2016 e del contenzioso amministrativo in essere tra la regione Abruzzo e la Sorgente Santa Croce», va avanti, «evidenziato che la concessione delle acque è scaduta nell’ottobre del 2015 e che dopo l’annullamento del bando di gara disposto per la nuova concessione, la Regione non sembra aver manifestato la volontà di prolungare la proroga rigettando con il proprio silenzio le numerose richieste di proroga sottoscritte da entrambi gli indagati», insiste, «12 agosto è stata rilevata dalla polizia giudiziaria l’ulteriore attività dello stabilimento ed è stato impossibile chiudere l’adduzione dell’acqua nonché», si legge ancora nel decreto, «risulta fondato il pericolo che la liberà disponibilità di cose pertinenti al reato e in particolare degli oggetti sottoposti al sequestro in via d’urgenza possa agevolare la prosecuzione dei fatti criminosi con grave danno alla collettività», il gip, «convalida il sequestro preventivo delle cose indicate nel verbale condotta di adduzione dello stabilimento Santa Croce sito in piana Paduli di un sensore di portata della condotta di adduzione principale collegata al contatore di misura di portata e totalizzatore dei litri transitati lungo la condotta».

La Proietti ha convalidato il sequestro e ha fatto pervenire ai due amministratori un avviso di garanzia per un procedimento legato al reato di danneggiamento. Con l’aggravante che si tratta di cose destinate all’uso di pubblica utilità.

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