Adhara Dairia: due scrittrici marsicane chiudono la prima edizione de “L’arte dello scrivere”

Tamara Macera e Roberta Di Pascasio le scrittrici marsicane che hanno chiuso la tre giornate di incontri letterari

Avezzano – Si è conclusa con soddisfazione e gratificazione  la prima edizione degli incontri letterari de “L’arte dello scrivere” presentata dalla neo Associazione culturale Adhara Dairia, nata dalla passione che Luisa Novorio, attrice e giornalista,  e Roberta Maiolini, presentatrice e speaker di Radio Stella Avezzano hanno in comune per la cultura, la scrittura e lo spettacolo.

Ben 9 gli scrittori che dal 9 all’11 dicembre hanno deliziato le mura dell’Umami Restaurant Cafè con le proprie riflessioni, pensieri, storie, immagini, insomma le proprie opere. Da Matteo Persica, con “Anna Magnani. Biografia di una donna” a Mariano Sabatini con “L’inganno dell’ippocastano”,  dalla potenza dell’amore e dell’amicizia in “Storie della 3 A: affetto, amicizia, amore (forse)” di Roberta Manzoni alla passione salentina raccontata da Catena Fiorello nell’ “Amore a due passi” , per arrivare a parlare dell’originale oroscopo dedicato all’amore e alla danza “Astrojupiter”, con Jupiter (Pellegrino Liuzzi) e Fabrizio Silvestri, scritto anche con l’artista Stefano Francia, da poco venuto a mancare.

Due le scrittrici marsicane che hanno chiuso la tre giornate di incontri letterari . Parliamo di Tamara Macera, ventiduenne marsicana, alle prese con il suo secondo libro “Sofia in punta di piedi”, e Roberta Di Pascasio, con il suo nuovo romanzo “Ricordami la colpa” . Tamara, l’autrice più giovane, propone “in punta di piedi” una storia raccontata a tre voci,  in cui si dispiega una tematica complessa, che ad un primo impatto desta perplessità, ma che necessita, invece, di una lettura più approfondita come una canzone che va riascoltata più volte.  Presente anche il tema del viaggio, che permetterà alla protagonista, Sofia, di ricercare se stessa, anche se in maniera ambigua e non del tutto canonica, tra gli scorci paesaggistici italiani.  La scrittrice, però, non considera il viaggio come la ricerca di qualcosa o magari della propria identità, ma ha una visione più cupa dello stesso; il viaggio come abbandono, come  perdita, strettamente collegato ad un’altra figura presente nel libro, quella della madre, stravagante, sui generis, quasi infantile, alla ricerca costante del gioco. La Macera è riuscita, così, a mettere in risalto una realtà culturale particolare, un amore “in punta di piedi”,  e con il suo “Errata Corrige” , nell’ultima pagina del libro, dà la possibilità alla protagonista, e perché no, al lettore di scegliere quale finale concedere alla storia.

La rassegna si è conclusa con il nuovo romanzo di Roberta Di Pascasio, “Ricordami la colpa”,  che ruota attorno ad una donna, Sibilla, e alla sua colpa che la trascina in un lungo e tormentato  percorso dentro se stessa. La figura centrale è però, a ben vedere, quella del fratello, considerato la “pecora nera” della famiglia, e che proprio per il suo non piegarsi a compromessi è costretto a subire, ad essere schiacciato. Dal rapporto tra questi due personaggi, si origina una narrazione ricca di sorprese e di forza emotiva.  È anche un libro permeato da una forte critica nei confronti della nostra società, tutta presa dal culto dell’apparire e del successo ad ogni costo, ed offre, altresì, un’analisi lucida e spietata nei confronti di un conformismo e di un pregiudizio intesi come risultato di pigrizia, paura, viltà e indifferenza. Evidente è poi anche il continuo ricorso al flusso di coscienza, cifra stilistica che permette al lettore, con il libero fluire del pensiero dei personaggi, di immedesimarsi direttamente con le loro riflessioni.

L’associazione, al termine della rassegna, ha sottolineato l’importanza di trovarsi di fronte a due talenti giovani coma la Macera e la Di Pascasio, e ha dichiarato di ritenersi enormemente soddisfatta per la presenza di determinati artisti e autori, anche se l’unica nota dolente è stata, probabilmente, quella della non risposta territoriale ad una tale manifestazione di cultura, critica che va mossa non solo in riferimento allo specifico evento della tre giorni dell’”Arte dello scrivere”, ma anche con riferimento agli innumerevoli incontri culturali per i quali a volte la città di Avezzano e dintorni non rispondono con la doverosa partecipazione.

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