Avezzano. E’ stato condannato a tre anni, sei mesi venti giorni, Danilo Gentile, 43 anni di Avezzano, trovato lo scorso aprile con mezzo chilo di cocaina nell’auto.
Questa mattina c’è stata la discussione in tribunale, durata più di due ore. Il legale di Gentile, Crescenzo Presutti, ha discusso davanti al giudice Anna Carla Mastelli, alla presenza degli studenti del Liceo Classico di Avezzano, impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro.
Il giudice ha predisposto il dissequestro dell’auto, un’Audi, dei cellulari e di 50mila euro depositati in un libretto postale. Ha invece confiscato la somma di 20mila euro. L’accusa è stata sostenuta dal procuratore capo di Avezzano, Andrea Morichini Padalino.
Gentile ha patteggiato 3 anni, 6 mesi e 20 giorni. Ha già scontato ai domiciliari, dopo una sola notte di carcere, sette mesi. Ha avuto uno sconto di pena ed è stato richiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali. Il giudice ha predisposto la distruzione della cocaina ritrovata. Il pm aveva chiesto oltre 100mila euro di confisca.
I fatti risalgono a una sera di aprile, quando Gentile fu aspettato e bloccato, mentre da Magliano rientrava ad Avezzano. Nel bagagliaio della sua auto gli agenti della squadra anticrimine di Avezzano trovarono mezzo chilo di cocaina e arrestarono il 43enne.
Il giorno seguente il gip convalidò l’arresto e cambiò la misura cautelare, concedendo i domiciliari. Secondo la polizia, l’uomo già in passato aveva avuto problemi con la giustizia e ha una pregressa condanna per stupefacenti.
I poliziotti lo fermarono dopo che era uscito dal casello autostradale di Magliano de’ Marsi, perquisirono l’auto e trovarono nel bagagliaio un involucro di cellophane contenente la sostanza stupefacente. La busta aveva il peso totale di circa 500 grammi. Gentile fu sottoposto anche alla perquisizione personale, aveva con sé circa 300 euro in banconote di vario taglio. La stessa operazione fu poi estesa nella sua casa, alla presenza dell’avvocato di fiducia, Presutti. In casa fu sequestrato del materiale per il confezionamento della droga. Secondo gli inquirenti, la cocaina era destinata ai giovani di Avezzano. Forse l’uomo tornava da Roma.