Avezzano. I consiglieri provinciali Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi tornano a farsi sentire sulla possibilità di avere il liceo musicale ad Avezzano.
In Consiglio Provinciale un anno fa, a gennaio 2016, si è votato all’unanimità – ricordano i consiglieri Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi- un indirizzo politico che prevedeva la nascita di un Liceo Coreutico / Musicale ad Avezzano. L’iniziativa – continuano – proposta nasceva dall’esigenza di integrare il nostro territorio con la migliore offerta per gli istituti di secondo grado.
Senza ripercorrere le ampie motivazioni che hanno convinto il consiglio a volere l’istituzione del liceo musicale, anche attraverso studi particolareggiati fatti dal prof Sandro Tuzi del Galilei, si sono susseguiti incontri, riunioni di approfondimento e sviluppo dell’idea, ma evidentemente al momento della saggia e positiva decisione, a livello provinciale, qualcosa deve essere andato storto. Nell’ultimo consiglio provinciale del 30 dicembre a domanda precisa nulla è stato rivelato circa un decreto che il presidente avrebbe firmato da lì a poco e dove, adducendo motivazioni ridicole e risibili, viene cassata, ad ora, la possibilità che ad Avezzano nasca il liceo coreutico musicale.
Ennesimo insopportabile comportamento a danno del territorio marsicano. Ma non può finire qui. Tutt’altro. Stiamo presentando una mozione che spinge, in sede regionale dove sarà presa la decisione finale, ad impegnarsi come in origine per l’istituzione del liceo musicale ad Avezzano smontando una ad una le motivazioni che hanno portato il tavolo provinciale a dire il contrario di quello che aveva indicato il consiglio provinciale. Non solo, tutti i consiglieri regionali marsicani, di qualsiasi schieramento, saranno investiti del problema, e che non si parli di stupidi campanilismi, qui vogliamo dare un servizio al territorio perché richiesto dai cittadini, visto che solo per dare un dato, 40 studenti su 110 al liceo aquilano, sono marsicani, e possiamo solo immaginare quante famiglie hanno rinunciato per i costi non sopportabili. Di fronte ai pretesti addotti nel decreto nessuna tolleranza, perché emerge, sembra ombra di dubbio che i campanili stanno altrove.