Domani il “lancio di selvaggina” in natura, Wwf: “No ai ripopolamenti”

Abruzzo – L’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) di Sulmona ha programmato per domani, pubblicizzandolo sul proprio sito web, quello che viene definito un “lancio di selvaggina”. Si tratta, lo specifichiamo per i non addetti ai lavori, della liberazione in natura di animali allevati in gabbia, di solito del tutto incapaci di provvedere a se stessi in condizioni per loro ignote, e destinati a fungere da bersaglio per le doppiette dei cacciatori. Pratiche di ripopolamento venatorio che possono provocare seri danni alla fauna autoctona e persino all’economia dei territori, com’è ampiamente dimostrato da quello che è accaduto con i cinghiali dell’est Europa che avrebbero dovuto far divertire gli amanti della caccia e creano invece tantissimi problemi. Come che sia il “lancio” di domani riguarderà la lepre europea, molto simile e difficile da distinguere rispetto alla lepre italica, un prezioso endemismo dei nostri territori.

Per questo l’associazione ha scritto questa mattina, via mail e via posta elettronica certificata, all’ATC di Sulmona, al Servizio Veterinario della ASL competente per territorio e al Corpo di Polizia Provinciale dell’Aquila. Nel testo si sottolinea come “le condizioni metereologiche particolarmente avverse di questi giorni richiedono uno spostamento della data di immissione degli animali che, come noto, già sono sottoposti ad elevata mortalità anche in condizioni meteo meno proibitive durante le fase di rilascio ed in quelle immediatamente successive”.

Il WWF ha anche ricordato che l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’organizzazione scientifica governativa che, tra l’altro, collabora col Ministero nella gestione della fauna) con comunicazione prot. n. 51301 T-A11 del 10/08/16 ha ben indicato la delimitazione delle aree di sovrapposizione e delle aree sperimentali di sovrappopolazione di Lepre italica e Lepre europea ossia quei Comuni nei quali non è consentito il ripopolamento con Lepre europea: sono Anversa degli Abruzzi, Pettorano sul Gizio, Rocca Pia, Rivisondoli, Villavallelonga, Bugnara, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Cocullo, Collelongo, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Introdacqua, Luco dei Marsi, Secinaro, Trasacco, diversi dei quali ricadono proprio nel territorio di competenza dell’ATC di Sulmona. La stessa comunicazione dell’ISPRA ricorda come le operazioni di ripopolamento debbano essere effettuate alla presenza del Corpo di Polizia Provinciale.

Si fa presente, inoltre, come la recente Delibera della Giunta Regionale Abruzzo n. 877 del 27/12/16 “Misure generali di conservazione per la tutela dei siti della Rete Natura 2000 della Regione Abruzzo” vieta categoricamente all’art. 44, in tutti i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e le Zone di Protezione Speciale (ZPS), i ripopolamenti a scopo venatorio con popolazioni di animali che non siano autoctoni. Tali divieti sono ovviamente da considerare anche per le aree ricadenti nel Parco Nazionale della Majella.

«Il WWF – commenta il Delegato Abruzzo Luciano Di Tizio – ritiene profondamente sbagliato, inutile e dannoso continuare a immettere lepri europee, anche per i possibili danni alla specie autoctona, e ritiene ancor più sbagliato farlo in giorni di grande gelo, nei quali gli sventurati animali sino a ieri in gabbia saranno o sin troppo facile preda dei colpi d’arma da fuoco o vittime della fame e del freddo».

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