17 Marzo Festa della Bandiera: storia ed origine

Da alcuni anni è stata istituita la festa della Bandiera, ma che origine ha il nostro tricolore? Fin dall’ antichità alcuni popoli usavano dotare i propri eserciti di stendardi. Sul campo di battaglia indicava un punto d’adunata per i soldati. I primi ad usare le bandiere per questo scopo pare siano stati gli Assiri e i Persiani.

Gli Ebrei avevano una bandiera diversa per ogni tribù. Tra le popolazioni italiche i primi ad usare le bandiere furono, forse, i Campani. Altri popoli come gli Egiziani, i Greci e i Romani, invece della bandiera usavano aste sormontate da emblemi detti in latino “signa”. Gli emblemi rappresentavano animali come una lupa, un cavallo, un’aquila. L’imperatore Costantino fu il primo a porre sulle sue insegne il simbolo cristiano della croce.

I Crociati che si recavano in Terra Santa, si fregiarono anch’essi del simbolo della croce. L’uso della bandiera divenne più diffuso nel Medioevo. Nell’Italia dei Comune ognuno aveva le proprie insegne: il Comune aveva un gonfalone, il Podestà una bandiera. In guerra s’innalzava il gonfalone; accanto era posto il vessillo del Podestà in carica, e quello del santo protettore della città. Nel Medioevo erano in uso anche bandiere private, ogni famiglia nobile, proprietari di un feudo ne avevano una. Oggi solo la Svizzera e la Danimarca hanno conservato la loro bandiera medioevale. La bandiera tricolore italiana è di origine recente.

Fu adottata il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia dove era convocato il Congresso della Repubblica Cispadana. In quegli anni Napoleone era giunto in Italia alla testa dell’esercito rivoluzionario francese. Molti italiani, soprattutto Lombardi, accorsero per combattere al suo comando. L’esercito francese si fregiava di una bandiera tricolore, bianca, rossa e blu. Era la bandiera nata a Parigi nei giorni della rivoluzione. Per tutti i popoli soggetti alla tirannia questa bandiera era diventata il simbolo della libertà. I volontari italiani che si unirono a Napoleone vollero avere una bandiera propria, simile a quella francese. All’azzurro sostituirono il verde, simbolo della natura, per indicare i diritti naturali dell’uomo: uguaglianza e libertà.

L’11 ottobre 1796 fu proposta dai patrioti riuniti a Milano. Essa portava nella banda bianca una faretra con quattro frecce. Un decreto dell’ 11 maggio 1798 aboliva questo stemma, stabiliva che le tre bande fossero parallele all’asta e che l’ordine dei colori fosse, a partire dall’asta: verde, bianco, rosso. Anche l’asta doveva essere fasciata da un tricolore a spirale. Nel 1802 la forma della bandiera italiana fu modificata. Da rettangolare la bandiera divenne quadrata e i suoi tre colori vennero disposti in tre quadrati racchiusi l’uno nell’altro.

Ma i patrioti non dimenticarono mai la loro prima bandiera. Al ritorno degli Austriaci essa venne nascosta nelle case e nelle sedi delle società segrete. Negli anni 1848-1849 il tricolore fu innalzato negli stati in cui scoppiarono i moti rivoluzionari, ma fu di nuovo ammainata al ritorno degli Austriaci; solo nel Piemonte continuò a sventolare, simbolo dell’unità e della libertà. Da lì, nei decenni successivi, si diffuse vittorioso in tutte le regioni d’Italia.

Oggi la bandiera sembra aver perso un po’ del suo fascino antico, soprattutto nelle ultime generazioni, ma non bisogna dimenticare i giovani morti per difenderla né le lacrime che ha asciugato nel corso della sua lunga storia. Ritroviamo il senso di patria e stringiamoci sotto la bandiera dell’Italia ricordando il significato di tale vessillo: Libertà ed uguaglianza.

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