L’inventariazione e la catalogazione sono due operazioni distinte, hanno finalità e metodologia, distinte anche se connesse e complementari l’una dall’altra, sono in sostanza due operazioni conoscitive in un unico campo.
L’inventariazione è un’attività conoscitiva, si può definire anagrafica per il sistema elencativo, invece la catalogazione prende in esame l’oggetto ed approfondisce la conoscenza dell’oggetto, nel suo contesto significato e valore.
Quindi l’inventariazione e la catalogazione, sono indispensabili l’una dall’altra.
I beni quindi hanno una rilevanza culturale e sociale.
Ora passiamo ad esaminare a grandi linee, una per una, le prospettive generali.
L’OGGETTO: L’oggetto è un bene culturale, un manufatto, opera prodotta dall’uomo, visibile, misurabile e deperibile.
Da questa definizione restano esclusi i “beni ambientali” non prodotti dall’uomo e i beni culturali, non materiali quali: la lingua, i miti, e il modo di comportarsi.
Tipologicamente, i beni materiali soggetti all’inventariazione- catalogazione si dividono in” beni immobili” (gli edifici) e i “beni mobili” quali le pitture, le sculture, arredi, suppellettili, vesti, strumenti musicali ed altro); gli altri beni compresi i documenti archivistici e i libri, ricchi del loro valore antropologico, culturale ed ambientali, sono oggetto di una diversa metodologia ricognitiva e investigativa.
La fase iniziale della inventariazione-catalogazione non deve essere un semplice elenco nominale, una semplice operazione enumerativa, ma deve essere presa in considerazione il valore storico-artistico, l’unità contestuale, l’appartenenza giuridica, lo stato materiale dei beni.
IL METODO: Il metodo della inventariazione-catalogazione può essere diviso in tre parti.
La fase della individuazione dei beni culturali che si conclude con la redazione dell’inventario generale.
La fase della schedatura descrittiva del singolo bene culturale che si conclude nella compilazione delle schede.
La fase dell’ordinamento delle schede, che si conclude con la formazione del catalogo.
Ogni fase presenta particolari problematiche, che si possono superare con il rigore, con la pratica esecutiva e con il buon senso.
L’operazione quindi di inventariazione-catalogazione non deve dimenticare il fine verso cui è destinata:
-la formazione dell’inventario e de catalogo-
-la conservazione e la fruizione-
Occorre quindi tenere in evidenza alcune esigenze particolari di gestione.
Esempio: forze di polizia, uso turistico, divulgazione generale, percorsi didattici, consultazione immediata da parte di ricercatori e storici.
L’inventario-catalogo può essere realizzato tanto su supporto cartaceo che su supporto informatico che è da preferire anche se quello cartaceo non è da sottovalutare.
GLI OBIETTIVI: Gli obiettivi sono moltissimi ma, possono essere ridotti a tre.
La conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico secondo criteri culturali e non.
LA CONOSCENZA: La conoscenza della inventariazione-catalogazione del patrimonio storico-artistico è importantissima e solo se si conosce l’oggetto la inventariazione-catalogazione acquista significato e valore.
Tutto questo è possibile attraverso l’individuazione delle caratteristiche geomorfologiche, economico-strutturali e storico culturali.
LA SALVAGUARDIA: La salvaguardia non si caratterizza, solo nella salvaguardia giuridica e materiale, esse si concretizzano anche nell’uso del catalogo quale strumento di conoscenza e questo permette di favorire la prevenzione (contro furti e danneggiamento).
Una cosa importante è creare un legame tra il popolo e le espressioni storico-artistiche-culturali.
L’uso del bene deve essere a conoscenza del popolo al fine di poterlo difendere.
Dal punto di vista tecnico è importante la conoscenza preventiva del bene per predisporre i preventivi controlli.
Dal punto di vista amministrativo è importante sapere la proprietà, l’aggiornamento catastale e la gestione.
Dal punto di vista della sicurezza essa prevede un schedatura alle esigenze del responsabile e degli organi di polizia preposti al settore.
L’EVOLUZIONE: L’inventario-cotalogo e per quello che può essere divulgato si può creare una coscienza di rispetto e di fruizione della identità culturale, sociale, storica ed artistica.
Sia l’individuazione del bene sia l’accesso ai relativi dati può essere favorita da dati informatici a più persone.
Questo consente di sapere quanto viene distrutto da calamità naturali e da eventi bellici.
RISCHIO DISPERSIONE –ALIENAZIONE: Gli amministratori di tali beni, essendo i custodi e non i proprietari del patrimonio, sono tenuti ad aggiornare gli inventari.
Tuttavia il rischio della dispersione ed alienazione del patrimonio, continua ad incombere sui beni in senso lato.
Terza pagina
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