Avezzano. Spregiudicati, senza scrupoli, capaci di puntare una pistola in faccia a un bambino, pur di impossessarsi del “bottino”. Sembrano i protagonisti di un film che continuano a delinquere e a correre ma che hanno sempre il fiato sul collo degli agenti di polizia, che tutto sanno di loro ormai. Sanno come si vestono, come agiscono, i posti che frequentano e come si muovono.
Ed è per questo che gli agenti del commissariato di Avezzano, della squadra Anticrimine, sono arrivati a loro. Anche se sono furbi, conoscono ogni via e ogni stradina, conoscono bene il territorio e agiscono sempre a volto coperto. Ma nonostante tutto non basta per farla franca, perché dall’altro lato ci sono agenti che lottano contro il crimine della Marsica da vent’anni. Sono stati riconosciuti tramite le riprese delle telecamere di videosorveglianza e i rilievi della polizia scientifica che hanno ripreso impronte e ogni traccia che hanno lasciato sui luoghi del crimine.
Questa mattina, il personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione a delle misure cautelari in carcere a carico di due pregiudicati locali, che avevano costituito un sodalizio criminoso dedito soprattutto alle rapine in esercizi commerciali, scrivono dalla Questura dell’Aquila. Come si ricorderà, nel secondo semestre dello scorso anno sono state consumate sette rapine a mano armata in danno di negozi di Avezzano, con modalità operative pressoché identiche.
“I rapinatori, di solito in tre, sempre armati e con volto travisato, utilizzavano delle Fiat Uno rubate nelle ore immediatamente precedenti nei territori limitrofi, e compivano la rapina intorno all’orario di chiusura dei negozi, con atti di violenza e minacce anche nei confronti di minori, tanto è che in una occasione non si erano fatti scrupolo di puntare un’arma contro un bambino di dieci anni”, ha spiegato il vicequestore aggiunto Paolo Gennaccaro, dirigente del commissariato di Avezzano, “l’attività investigativa svolta dalla Squadra Anticrimine ha ricondotto, senza ombra di dubbio, i numerosi indizi di colpevolezza su due persone”.
Si tratta di un cinquantatreenne, pluripregiudicato di origini siciliane, attualmente sottoposto ad Avviso Orale Aggravato del Questore, già coinvolto nella recente operazione “Eldorado” ed a suo tempo individuato anche come l’esecutore del grave danneggiamento con bomba carta compiuto qualche anno fa su un’autovettura civetta del Commissariato.
E’ Santo Felughi, entrato anche nei lavori socialmente utili del Comune, tramite dei voucher lavorativi, come “dipendente” di una ditta esterna. Una persona, quindi, che nonostante avesse la possibilità anche di lavorare grazie all’Ente pubblico, la sera se ne andava in giro a far rapine, una dopo un’altra, senza scrupoli.
Il suo “compagno di avventure” è stato riconosciuto in un ventiquattrenne, anch’egli sottoposto ad Avviso Orale, appartenente alla locale comunità rom, già noto alle forze dell’ordine, Mario Morelli.
I due sono stati riconosciuti come gli esecutori materiali di tre rapine: quella ai danni della Sala Slot Flat Rider il 22 ottobre 2016, che aveva fruttato un bottino di circa 4.000 euro; quella alla Farmacia Comunale il 5 dicembre 2016, dove erano stati asportati circa 6.000 in contanti; infine, quella ai danni della Tabaccheria “L’angolo di Via America” il 17 dicembre 2016, la più remunerativa in quanto aveva fruttato la somma contante di 7.000 euro e circa 11.000 euro in valori bollati e gratta e vinci. Quest’ultima rapina è stata compiuta a soli cinque giorni dalle perquisizioni domiciliari eseguite dalla Squadra Anticrimine a carico dei due arrestati, a riprova della spregiudicatezza e pericolosità del gruppo criminale.
In occasione delle perquisizioni, una delle persone indagate nell’inchiesta, ora ai domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale, aveva lasciato anche un commento su Terremarsicane. Scriveva: “Cambiate mestiere”. Non si capisce bene se si riferisse al giornalista o ai poliziotti. Chissà.
Rapine e armi. Scatta il blitz degli agenti del commissariato
Si tratta di Pasquale Di Silvio, ventiseienne, appartenente alla locale comunità rom e Sorvegliato Speciale. Denunciati per lo stesso reato, anche il fratello venticinquenne, con precedenti di polizia, e la madre degli stessi, A.P. tutti denunciati per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale poiché in occasione dell’attività operativa susseguente ad una delle rapine tentavano di impedire i controlli di Polizia in atto nei confronti di uno degli arrestati di oggi.
Di Silvio è stato colpito dal provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria della custodia cautelare in regime di arresti domiciliari. Insieme alla madre è difeso dall’avvocato Antonio Pascale.
Nell’ambito dell’attività odierna sono state effettuate anche le perquisizioni locali nelle abitazioni degli indagati; le stesse hanno permesso di reperire ulteriori elementi utili alla cristallizzazione delle ricostruzioni investigative, andate avanti con la guida del sostituto commissario Gaetano Del Treste.
Sono ancora in corso le indagini volte alla individuazione di ulteriori componenti della banda e di eventuali fiancheggiatori degli stessi.
Titolare dell’inchiesta è il pm Roberto Savelli.
Alla conferenza ha presenziato anche Alessandro Gini, capo del Gabinetto della Questura dell’Aquila.
Rapina a mano armata alla tabaccheria di via America, tre arresti e due denunce
Il video registrato in diretta dal commissariato di Avezzano è visualizzabile sulla pagina Facebook di Terremarsicane.