Viola l’obbligo di dimora, guida senza patente e viene filmato mentre ruba rame in una centrale. Altre denunce per Luigi Antidormi

Celano. Nelle telecamere di videosorveglianza del distributore di benzina di Aielli si vede benissimo. Arriva guidando l’auto della compagna, scende, mette benzina, come se nulla fosse. La patente però non ce l’ha. E’ revocata già da diversi anni. Come era revocata quando quella notte di maggio del 2015 guidava l’auto di un parente della sorella e ha investito e ucciso un ragazzo di 15 anni.

E’ Luigi Antidormi, 34enne di Celano. Per lui, è scattata un’altra denuncia. Non solo stava guidando senza patente, era anche ad Aielli. Ha la sorveglianza speciale e la prescrizione specifica dice che non può uscire dal territorio di Celano. Era alla guida dell’auto della compagna, la stessa donna con la quale era lo scorso febbraio, quando fu denunciato per tentato furto aggravato. Anch’ella fu denunciata per lo stesso reato.

Questa mattina, i carabinieri della stazione di Celano, il comandante Pietro Finanza e il suo vice, il maresciallo Andrea Di Cristofano, hanno depositato la notizia di reato alla procura della Repubblica di Avezzano.

Insieme a questo fascicolo ne hanno depositato un altro. Un’altra denuncia. Perché Antidormi è stato filmato anche da altre telecamere. Quelle della centrale elettrica che si trova dove una volta stava lo zuccherificio di Celano. Lo hanno “immortalato” la sera prima della denuncia per tentato furto aggravato, sempre nella stessa centrale. Si vede con il rame in mano, messo in dei bustoni.

I carabinieri hanno lavorato sulle immagini, hanno ricostruito l’accaduto e per l’ennesima volta hanno presentato una denuncia. Ormai non si contano più le volte che i militari dell’Arma hanno segnalato al tribunale di sorveglianza dell’Aquila, che Luigi Antidormi continua a delinquere. Il 26 gennaio era attesa la decisione per delle nuove prescrizioni che ne limitassero la libertà. Nulla da fare. La decisione non è mai arrivata, la discussione del caso è stata presumibilmente rinviata.

 

Alla fine di febbraio c’è stata l’udienza del processo che ha visto Antidormi imputato per la morte di Marco Zaurrini, 15enne compaesano, investito e ucciso sulla strada che da Paterno porta a Celano. Antidormi era ubriaco e drogato. La difesa ha chiesto il patteggiamento a tre anni. Il gip, Maria Proia, lo ha respinto e ha rinviato il caso al presidente del tribunale, Eugenio Forgillo. A breve si saprà la decisione sul caso.

Lo scorso anno era stato fermato a maggio perché aveva tentato di rubare due quintali di rame con un complice in una ex fabbrica di Celano. Le grida di una donna, tuttavia, lo avevano desistere ma due persone lo avrebbero comunque riconosciuto.

Ad aprile del 2014 fu arrestato per furto aggravato di 41 chili di rame. Un mese prima fu arrestato mentre tentava di rubare nello stesso deposito. Per questo precedente patteggiò la pena in 5 mesi e 10 giorni. A novembre dell’anno prima venne trovato in casa con due quintali di rame e fu arrestato per ricettazione. Gli trovarono una pistola. Si tratta di un’arma che era stata usata in una rapina in villa nella provincia romana.

Più di una volta è stato accusato dell’inosservanza dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza e del divieto di uscire dalla propria abitazione dalle 20 alle 7 (prescrizioni che gli venivano dopo il giudizio di vecchi reati).

Un’altra denuncia la ebbe a Cocullo, pochi mesi dopo l’investimento di Zaurrini, perché insieme ad un’altra persona stava rubando rame in una centrale.

In uno degli ultimi provvedimenti che porta la firma del giudice della sorveglianza speciale del tribunale dell’Aquila di leggeva che Antidormi avrebbe dovuto vivere «onestamente, rispettare le leggi, non dare ragione di sospetti e non deve allontanarsi dal Comune di dimora». Una prescrizione che fu violata anche quando fu trovato a Cerchio dai carabinieri, mentre era in un bar. Non ci poteva stare, doveva rimanere nei confini del Comune di Celano.

Antidormi è stato sotto processo per tentata violenza sessuale e per lesioni.

A dicembre dello scorso anno fu portato in ospedale perché aveva avuto una lite ed era stato accoltellato. Era andato a casa di un celanese a richiedere dei soldi e dalle parole si era passati alle botte. Un episodio che destò molta preoccupazione tra i cittadini.

Altre due denunce. In un caso è la violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale. I carabinieri indagato, scrivono, documentano e portano in procura. Antidormi, però, continua ad essere libero e a compiere reati.

 

Tentato furto di rame alla centrale, denunciato ancora una volta Luigi Antidormi che ancora una volta è libero

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