Avezzano – Intervista al giovane plurilaureato Gianluca Ranieri, già Consigliere Regionale col Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura e ora candidato alla carica di consigliere comunale tra le fila del partito “Cambiamo il Futuro”.
Cercheremo di approfondire la figura di Gianluca e di capire la sua sterzata che lo porta lontano dal Movimento 5 Stelle.
Ciao Gianluca e grazie per il tempo che ci stai concedendo. Partiamo subito con una prima, calda domanda:Come mai hai deciso di cambiare appartenenza politica e soprattutto come mai la scelta di schierati con la lista di “Cambiamo il futuro?”
Le bandiere passano. Non ho mai creduto negli slogan e non vivo di assoluti. Credo nelle idee: nella loro forza e capacità di cambiare il mondo. Quando in un’organizzazione le idee lasciano il posto al pensiero unico, per quanto a malincuore, non si può far altro che fare i bagagli. “Cambiamo” è un contenitore di esperienze, una formazione politica relativamente nuova in cui confronto ed elaborazione di contenuti hanno una dimensione tangibile, una cosa che dovrebbe essere alla base di una politica sana ed efficace.
Quali battaglie intendi portare avanti se dovessi diventare consigliere comunale?
Nessuna, o tutte se preferisci, perché non siamo noi a sceglierci le battaglie: un consigliere comunale dovrebbe essere un terminale, il punto di contatto tra i cittadini e l’amministrazione comunale. Io voglio essere un portavoce, voglio difendere gli interessi della collettività. Sono pronto a portare avanti ogni battaglia dietro la quale ci siano veri bisogni e diritti dei cittadini. Se poi dovessi scegliere qualcosa su cui puntare, direi che Avezzano ha bisogno soprattutto di crescita culturale e di inclusione sociale.
Quali priorità reputi Avezzano debba inserire nell’agenda politica, specie in vista della dura crisi post – covid?
Per definire un’agenda politica efficace bisognerebbe avere prima un’idea di città, perché solo dopo aver visto il futuro si può cominciare a costruirlo. Io vorrei quindi che la prossima amministrazione, qualunque sia, si dia come primo obiettivo la definizione di un progetto di città futura. Per quanto riguarda la crisi che ci aspetta, come ogni crisi, anche questa porterà con se problemi e opportunità inattese. Recuperare il rapporto con il territorio e sforzarsi di guardare la realtà cittadina dal punto di vista del suo rapporto sistemico con tutta la Marsica, permetterebbe di affrontare al meglio le minacce e di cogliere appieno le opportunità.
Cosa ne pensi della vicenda dei 25 migranti destinati al centro accoglienza di Paterno?
E’ chiaro a tutti che questo tema, quello dei migranti e dell’accoglienza, sia per molti un nervo scoperto, un’area sensibile che agita gli animi e scatena reazioni a volte rabbiose e incontrollate. E’ altrettanto ovvio che se i cittadini si sentono abbandonati o peggio, vessati, dallo stato, vivranno ogni nuova richiesta come un’imposizione e un obbligo al quale ribellarsi. E’ compito delle istituzioni fare in modo che la convivenza tra italiani e stranieri sia pacifica, assicurare le condizioni perché non vi siano motivi di diffidenza, di astio, di rivalsa e consentire ai cittadini, attraverso condivisione, ascolto e trasparenza di individuare le cause dei problemi e indirizzare le proteste nella giusta direzione.
Cosa c’è nel futuro politico di Gianluca Ranieri dopo queste amministrative?
Ci sono dei progetti in embrione, la voglia di incontrarsi con persone affini con le quali condividere visioni e percorsi. Caduta la polvere delle amministrative, lavoreremo da subito per costruire reti e consuetudini di incontro produttive, del resto abbiamo già cominciato: non so dove porterà quest’idea, ma mi auguro che possa generare delle proposte e che le proposte si trasformino in realizzazioni concrete. Poi si vedrà, non ho aspettative, mi auguro solo di fare bene.