Abruzzesi famosi, anniversario della morte di Dean Martin

Abruzzesi famosi
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Il prossimo 25 dicembre ricorre l’anniversario della morte di un grande personaggio che rese famoso l’Abruzzo in tutto il mondo. Si chiamava Dino Crocetti ma tutti noi lo abbiamo conosciuto con il nome di Dean Martin. La sua è una storia di una famiglia di emigranti che inizia il 30 agosto del 1913 quando il padre Gaetano, il barbiere di Montesilvano (PE), lasciò l’Abruzzo per emigrare negli Stati Uniti.

Appena diciannovenne Gaetano salutò il padre Giovanni e dopo un paio di settimane di navigazione arrivò a New York all’alba del 15 settembre. Sarebbe andato a stabilirsi dal fratello maggiore Giuseppe che già da qualche anno viveva a Steubenville, la città dell’Ohio famosa per l’acciaio. Il 25 ottobre del 1914, un anno dopo il suo arrivo nella cittadina americana, Gaetano sposa nella Chiesa di St. Anthony di Steubenville, Angela Barra una ragazza di diciassette anni di origini italiane ma nata a Fernwood in Ohio.

La giovane coppia, lui vent’anni lei diciassette, andò ad abitare al n.319 della South Sixth Street. Passarono un paio d’anni e il 24 giugno 1916 Angela diede alla luce Guglielmo (che poi cambierà il suo nome in William). Un anno dopo, il 7 giugno 1917, nasce il secondo figlio che verrà battezzato il 16 settembre di quello stesso anno dal parroco Joe Morello. La funzione religiosa si svolse nell’unica chiesa di Steubenville, la “St Anthony of Padua”. Padrini del battesimo furono Marietta Porreca e Giacomo Aristone entrambi paesani “de lu barbier “Gaetano (Guy per gli amici).

Si racconta che il piccolo Dino Crocetti parlò il dialetto di casa fino all’età di cinque anni poi lo dimenticò quando iniziò a frequentare la “Grant Elementary School”. Prima di diventare una stella aveva avuto una giovinezza piuttosto movimentata. Era stato lustrascarpe di strada, garzone in una barberia, fu commesso in un supermercato poi praticò il pugilato per 10 dollari a match con lo pseudonimo di Kid Crochet. Fece il minatore e poi ancora il benzinaio, guidò per un po’ di tempo un taxi abusivo poi cambiò ancora per diventare un abile croupier in una bisca clandestina. Tralascio di raccontare la sua splendida carriera artistica che tutti noi conosciamo.

Mi piace ricordare solo alcune sue pietre miliari. Le canzoni più famose: “That’s Amore” e “Everybody loves somebody sometime”, i suoi sedici film con Jerry Lewis e le sue magistrali interpretazioni nei film “Un dollaro d’onore” con John Wayne e ”I giovani leoni” con Marlon Brando. Dean Martin si sposò tre volte ed ebbe otto figli, di cui uno adottato. Una tragedia familiare lo colpì nel 1987 quando il figlio Dean Paul, allora trentacinquenne, morì in un incidente aereo. Il grave lutto fu un duro colpo per la sua già debole salute. Un anno dopo si ritirò dalle scene: fu l’inizio di una vecchiaia malinconica che si chiuse con la morte il giorno di Natale del 1995.

Non è un mistero che a Dean Martin piacesse bere. La sua frase più famosa era: “Non sei ubriaco se riesci a stare sdraiato a terra senza doverti aggrappare da qualche parte”. Dino Crocetti fu sepolto nel cimitero di Westwood in California, sulla sua tomba fu scritto: “Everybody Loves Somebody Sometime” (Tutti amano qualcuno qualche volta)”. E pensare che Mickey Cohen un famoso gangster di quegli anni disse a Dean Martin: ”saresti stato uno di noi se non avessi avuto quella splendida voce da crooner”.

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