Avezzano – “Quello dell’estetica è un settore da sempre sotto attacco degli irregolari (già alcuni anni fa, la Confesercenti aveva acceso i riflettori sul tema dell’abusivismo nel mondo del Benessere, con una campagna di comunicazione mirata, in collaborazione con il Comune di Avezzano), ma in questo momento di emergenza sanitaria, che sta penalizzando prepotentemente le nostre imprese, non possiamo tollerare che operino indisturbati gli abusivi e gli irregolari, vale a dire tutti coloro che, da sempre, non pagano le tasse, e che oggi non rispettano le norme igienico-sanitarie e tantomeno il decreto che impone la chiusura dei servizi alla persona” a parlare è Arianna Pulsoni, vice presidente della Confesercenti Avezzano-Marsica e Responsabile Regionale del comparto estetico.
“Un comportamento da stigmatizzare sia per la gravità di un fenomeno che, proprio in queste circostanze rivela ancor di più la propria assurdità, sia per la minaccia alla salute pubblica che può derivare dalla trasmissione del virus” continua Pulsoni.
“Siamo chiuse in casa” prosegue “ma vediamo quello che accade nelle nostre città e nei paesi limitrofi: ricevo come responsabile del comparto estetico molte chiamate e messaggi da colleghe estetiste che si rivolgono a Confesercenti per segnalare come le abusive del settore non abbiano affatto terminato la loro attività. In barba ai divieti di spostamento e di distanza interpersonale, un numero crescente di abusivi operanti nel settore del benessere sembra ricevere in casa o andare presso il domicilio dei clienti, postando addirittura le foto dei lavori svolti sui social”.
“A questo punto” continua nel suo comunicato “appare ovvio che non si possa continuare a procrastinare un intervento di riorganizzazione dei codici Ateco che fanno riferimento ai servizi delle estetiste, delle onicotecniche, dei tatuatori e dermopigmentisti. Non è possibile tollerare che siano state fatte distinzioni così penalizzanti per noi: non sappiamo cosa rispondere alle nostre clienti che non capiscono come non sia più possibile affidarsi alla competenza ed alle cure di chi ha da sempre attenzionato la propria clientela con tutte le norme del caso. Il nostro settore si è finora comportato con accettazione e rispetto delle regole, ma la mancanza di controlli (sappiamo bene che non sia possibile verificare tutto) sta favorendo la crescita di un settore che è decisamente più rischioso per il rischio igienico sanitario: l’abusivismo”.
“Reclamiamo dunque un intervento a tutela del settore che rischia di subire danni a medio e lungo termine difficilmente ammortizzabili” conclude la Vice Presidente.